Pubblicato su Politica Domani Num 37/38 - Giu/Lug 2004

Grandi mostre italiane
Pietro Vannucci detto "il Perugino"
In Umbria una serie di mostre sparse in varie località: dove il maestro lavorò e dove si trovano le sue opere

di Pier Giorgio Foresi

Per un singolare - seppure non infrequente -- caso del destino, il grande pittore, definito divino dai contemporanei, Pietro Vannucci, detto "il Perugino", ebbe la ventura di avviare alla pittura, nella sua bottega, un giovane apprendista a nome Raffaello Sanzio, che in breve lo avrebbe superato nell'arte e anche nella fama. Tale fatto, che in realtà costituisce un grande merito da equamente suddividere fra il maestro e il discepolo - se è vero quanto affermato da Leonardo "guai a quell'allievo che non supera il maestro" - ha come protagonisti due grandi pittori che si imposero, pur nella diversità dei valori, in quella grande fucina di geni costituita dall'Umanesimo italiano.
A Pietro Vannucci, che nacque a Città della Pieve fra il 1448 e il 1450, l'Umbria dedica una serie di mostre sparse in varie località della regione ove il maestro ebbe ad operare o dove esistono sue opere.
La grande officina artistica del Rinascimento italiano aveva il suo baricentro in Firenze e al Perugino, a sua volta, era occorso di essere allievo nella bottega di Verrocchio, avendo come compagno nell'apprendimento dell'arte pittorica, Leonardo da Vinci. Il Perugino vi apprese e sviluppò, secondo la propria sensibilità, un'arte dall'essenza limpidamente classica, immersa nei paesaggi luminosi della sua terra e intrisa di celestiale soavità nella rappresentazione dei personaggi e nello svolgimento delle storie, per lo più di carattere religioso, accentuando, con il ricorso ad un patetismo malinconico ed assorto, certi caratteri che erano già nella tradizione pittorica dell'Italia centrale. Le sue opere trovavano larga e sicura accoglienza nelle importanti committenze religiose e laiche negli anni a cavallo fra '400 e '500. Da tale imponente attività pittorica, il Perugino, il cui carattere era molto diverso da quello dei personaggi dipinti, essendo alquanto collerico e sanguigno, trasse, ponendo personale impegno all'aspetto economico del suo lavoro, lauti guadagni. Diverso, come noto, il cammino che ben presto intraprese il suo compagno di studi Leonardo da Vinci, il cui ingegno era tale da non sopportare di essere imbrigliato in formule o tendenze legate alla tradizione o alle convenienze della committenza e che ben presto ruppe i vincoli di quella scuola, superandone le esperienze pur prestigiose per esplorare nuove tendenze espressive. L'astro emergente di Raffaello, dopo decenni di gloria, di onori, di contratti lucrosi, provocò il graduale oscuramento della fama del Perugino. Un malinconico oblio avvolse gli ultimi anni della sua vita.
La manifestazione espositiva principale ha sede nella Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia, ove, al termine di studi e restauri svoltisi negli anni scorsi, è stata esposta per la prima volta, dopo la dispersione provocata in gran parte dai sequestri napoleonici di fine '700, un'imponente raccolta di dipinti che, accompagnata da disegni, studi preparatori e documenti di storia della città, consente di seguire il percorso umano e artistico del maestro, a partire dai capolavori giovanili, ed è occasione per mettere a fuoco le diverse influenze formative derivanti dalla coeva cultura figurativa fiorentina. In particolare, ovviamente, del Verrocchio ma anche di Piero della Francesca che, dalla natia Sansepolcro, aveva anch'egli iniziato la sua formazione nello stesso ambito fiorentino e da cui il Perugino deriverà il sentimento poetico degli spazi, nonché l'influenza dei pittori fiamminghi. L'esposizione si rivolge poi al periodo romano del maestro - che ha il suo culmine negli affreschi per la Cappella Sistina - con il polittico Albani Torlonia e, successivamente, al periodo dell'attività fiorentina e umbra con la Maddalena e la Madonna del Sacco, il San Sebastiano proveniente dall'Ermitage, l'Annunciazione Ranieri e una serie di splendidi ritratti.
L'occasione celebrativa ha consentito alcune eccezionali ricomposizioni, come avvenuto per la pala Chigi, dipinta per la chiesa di S. Agostino di Siena, di cui è stato possibile ricollocare in mostra i pannelli ora custoditi al Metropolitan Museum di New York e al Museum di Chicago; la pala d'altare dipinta per la chiesa di S. Agostino di Perugia ricomposta dei diversi elementi di varia provenienza estera e la pala cosiddetta Terzi, cui è stato possibile riunire la predella proveniente dai musei di Berlino.
Il ciclo espositivo altresì prevede la possibilità di visitare affreschi e pale del maestro siti in Perugia e altri centri della regione, consentendo al visitatore di vivere le stesse sensazioni visive dei luoghi naturali e degli aspetti architettonici che lo ispirarono e che, tuttora, mantengono, per l'intatta conservazione urbanistica e paesaggistica, una straordinaria bellezza. Fra le tappe di questo piccolo viaggio alla ricerca del Perugino vi è la Chiesa di S. Maria dell'Annunziata di Fontignano, ove il maestro, colto da peste mentre affrescava una Madonna col Bambino, morì nel 1523.

La Mostra di Perugia alla Galleria Nazionale dell'Umbria è aperta tutti i giorni fino al 5 settembre. Il costo del biglietto è di 11 euro (ridotto 9 euro). Sono previsti biglietti cumulativi con le altre sedi espositive.
Per informazioni e visite guidate: tel. 02.54919 oppure: Ufficio Turismo di Perugia, tel. 075.5732933.
Sito internet: www.perugino.it

Considerazioni finali (amare)
Gli amministratori pubblici da una gita in Umbria potrebbero trarre qualche idea su come si conserva la propria terra, se la si ama, ovviamente.
Ancora, se la famiglia è, come tutti giustamente ritengono, il nucleo fondamentale per l'educazione dei figli, qualcuno dei politici che si occupano del settore conosce quanto costa, per un nucleo familiare di quattro persone, la visita alla sola esposizione principale? Risposta: 44 euro, pari a quasi 88 mila lire.

 

Viaggio in Umbria

Alla scoperta di tesori d'arte e di paesaggi da godere, suggeriamo qui un breve itinerario di viaggio le cui tappe principali, facilmente individuabili su una qualsiasi cartina stradale, sono:
1. PERUGIA:
- Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi ritenuto il capolavoro della pittura umanistica italiana, secondo solo alle Stanze di Raffaello in Vaticano;
- Monastero delle Clarisse di S. Agnese;
- Chiesa di S. Severo, con gli affreschi iniziati, nella parte superiore, da Raffaello e terminati, dopo la morte in giovane età dell'Urbinate, da quello che era stato il suo maestro.
2. CITTÀ DELLA PIEVE:
- Duomo; Chiesa di S. Pietro; Oratorio di S. Maria dei Bianchi; Chiesa dei Serviti;
- Mostra: Perugino e il paesaggio.
3. CORCIANO:
- Chiesa di S. Francesco
- Mostra: Perugino pittore devozionale.
4. DERUTA: Mostra: Le ceramiche umbre al tempo di Perugino.
5. CERQUETO: Chiesa di S. Maria Assunta.
6. FOLIGNO: Oratorio delle Nunziatelle.
7. SPELLO: Chiesa di S. Maria Maggiore.
8. TREVI: Chiesa di S. Maria delle Lacrime.
9. PANICALE: Chiesa di S. Sebastiano.
10. BETTONA: Pinacoteca Comunale.
11. MONTEFALCO: Chiesa di S. Francesco.
12. FONTIGNANO: Chiesa dell'Annunziata.

Chi volesse approfondire la conoscenza del Perugino, magari senza affrontare il viaggio in Umbria, può trovare numerosi capolavori del maestro in Roma, nella Cappella Sistina, nei palazzi e nella pinacoteca vaticani e alla Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini.

 

Homepage

 

   
Num 37/38 Giu/Lug 2004 | politicadomani.it