Pubblicato su Politica Domani Num 37/38 - Giu/Lug 2004

Allarme Polio nell'Africa centrale e occidentale
Paura per la diffusione del virus specie nella regione del Darfur

di ma.me.

Nigeria. È da qui che si sta diffondendo verso il Sudan e il Ciad il virus della poliomielite, la più vasta epidemia degli ultimi anni. La notizia arriva dal summit degli epidemiologi che si è tenuto a Ginevra lo scorso 22 giugno. I dati parlano di una diffusione del virus nell'Africa centrale cinque volte superiore, nel 2004, a quella registrata nello stesso periodo del 2003. L'Africa aveva compiuto sforzi enormi per debellare il virus: all'inizio del 2003 solo due paesi dell'Africa sub-Sahariana presentavano casi di infezione da polio. Ora a quelli si sono aggiunti altri dieci paesi, e in Africa si verificano il 90% dei casi di infezione da polio dell'intero pianeta. Da quando un anno fa sono state sospese le vaccinazioni di massa nella parte nord della Nigeria, 197 bambini sono stati colpiti dal virus e sono rimasti paralizzati. L'infezione si sta espandendo in Sudan, attraverso il Ciad, nella regione di Darfur, dove è in corso una delle peggiori guerre civili, e per il prossimo autunno si teme il riacutizzarsi della epidemia: il rischio è, dicono gli epidemiologi, che nel prossimo autunno rimangano paralizzati migliaia di bambini. È stato calcolato che oltre ai 3 miliardi di dollari, investiti dal 1988 nella campagna di vaccinazione, servono ancora 100 milioni di dollari, di cui 25 urgentissimamente per agosto, in modo da iniziare la campagna per l'autunno. "Le campagne antipolio, oltre che di ingenti finanziamenti, hanno bisogno di un grande sostegno da parte della popolazione - dice Carol Bellamy, Direttore Esecutivo dell'UNICEF -: molte famiglie infatti hanno bisogno di essere rassicurate sulla efficacia e l'innocuità del vaccino, spaventate come sono dalle voci che arrivano dalla vicina Nigeria".
Il virus della poliomielite è stato debellato nella quasi totalità dei 125 paesi in cui era diffuso (grazie alla massiccia campagna promossa dal World Health Organization a partire dal 1988). Rimane ancora in 6 paesi: Nigeria, India, Pakistan, Afghanistan ed Egitto.

 

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