Pubblicato su Politica Domani Num 36 - Maggio 2004

Il Consiglio dell'Unione Europea

 

I ministri degli Stati membri si riuniscono nel Consiglio dell'Unione Europea.
A seconda della questione all'ordine del giorno, ciascuno Stato membro è rappresentato dal ministro responsabile di quell'argomento (affari esteri, affari sociali, trasporti, agricoltura, ecc.).
Il Consiglio è presieduto a turno da ciascuno Stato membro per un periodo di sei mesi, in base ad un ordine prestabilito.
Il Consiglio si riunisce in formazioni diverse a seconda delle materie da trattare.
Ci sono nove Consigli di settore: Affari Generali e relazioni esterne, Economia e Finanza, Giustizia e Affari Interni, Occupazione, Politica Sociale, salute e consumatori, Competitività (mercato interno, industria e ricerca), Trasporti, telecomunicazioni ed energia, Agricoltura e pesca, Ambiente, Istruzione, gioventù e cultura.
A ciascuna sessione del Consiglio possono partecipare più Ministri in funzione della diversa competenza sui temi trattati. Il Consiglio è il principale organo decisionale dell'Unione europea.

La Commissione europea

Per ruolo e responsabilità la Commissione europea è il centro del processo di decisione politica dell'Unione europea.
La Commissione è composta di 20 commissari, uomini e donne che nei rispettivi paesi d'origine sono stati membri del parlamento nazionale o hanno svolto alti incarichi di responsabilità, spesso a livello ministeriale, prima di approdare a Bruxelles.
Il mandato della Commissione è quinquennale e coincide con la legislatura del Parlamento europeo.
I commissari sono tenuti ad un'assoluta indipendenza nei confronti dei governi nazionali e ad agire esclusivamente nell'interesse dell'Unione Europea. È questo tipo di imparzialità e di impegno che permette alla Commissione di fungere, se necessario, da mediatore efficace nei conflitti d'interesse tra gli Stati membri.
Il presidente è nominato dai capi di Stato e di governo riuniti in sede di Consiglio europeo, previa consultazione del Parlamento europeo. Gli altri membri della Commissione sono nominati dai 15 governi degli Stati membri, in consultazione con il nuovo presidente.
Il Consiglio e il Parlamento europeo devono attendere una proposta della Commissione prima di poter emanare qualsiasi atto legislativo. La Commissione ha il compito di far rispettare le direttive europee e l'integrità del mercato unico. Essa si occupa delle politiche dell'agricoltura e dello sviluppo regionale, e della cooperazione allo sviluppo con i paesi dell'Europa centrale ed orientale, dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. La Commissione, inoltre, organizza i programmi di ricerca e di sviluppo tecnologico, vitali per il futuro dell'Europa.
La Commissione ha potere d'iniziativa legislativa, è custode dei trattati è responsabile della gestione ed esecuzione delle politiche dell'Unione Europea e delle relazioni commerciali internazionali. Contribuisce inoltre a rafforzare l'influenza dell'Unione europea nel mondo, grazie al suo ruolo di negoziatore degli accordi commerciali e di cooperazione con altri paesi o gruppi di paesi.
Oltre 100 paesi hanno concluso accordi simili con l'Unione Europea, e tra essi i paesi in via di sviluppo dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico che aderiscono alla convenzione di Lomé e quelli dell'Europa centrale e orientale e dell'ex Unione Sovietica, che ricevono un'importante assistenza tecnica con i programmi Phare e Tacis. Particolarmente prezioso è il lavoro con i paesi dell'area del Mediterraneo, i quali beneficiano di aiuti allo sviluppo finanziati dall'Unione Europea nel quadro della politica di cooperazione euro-mediterranea.

 

Incompatibilità ed ineleggibilità

Se dovessero essere eletti i primi, i secondi e qualche volta anche i terzi delle liste dei partiti che si presentano alle elezioni europee, con il capo del governo, anche una buona parte dei ministri e un bel po' di rappresentanti delle amministrazioni locali dovrebbero dimettersi.
La legge 8 aprile 2004 n.90, appena approvata, e valida già a partire dalle prossime consultazioni europee afferma che, oltre all'incompatibilità tra le cariche di parlamentare nazionale e di parlamentare europeo, non possono mantenere la doppia carica neanche i consiglieri regionali, i presidenti di provincia ed i sindaci dei comuni superiori ai 15.000 abitanti (questi ultimi, presidenti di provincia e sindaci, solo per questa volta, potranno conservare le loro cariche nei rispettivi Enti locali fino alla conclusione del proprio mandato).
Quindi, se dovessero essere eletti, Berlusconi, Fini, Casini, Buttiglione, Follini, Giovanardi, Matteoli, Alemanno, Gasparri, Tremaglia, Storace (solo per fare alcuni autorevoli nomi di esponenti di governo in carica, ma ce ne sono molti altri) dovrebbero optare per l'una o per l'altra carica.
Rinunceranno alla carica di presidente o di ministro?
Chi crede quindi che servano in Europa parlamentari italiani competenti e preparati farebbe bene a sceglierli fra quelli che possono sul serio andare a Bruxelles.
La legge 8 aprile 2004/90 è un bel passo avanti verso l'effettiva rappresentatività dei parlamentari europei, i quali saranno obbligati a rinunciare ai rispettivi mandati nazionali per essere presenti in Europa (finora, al parlamento europeo, gli italiani si sono "distinti" per la loro assenza).
Non basta però.
Le elezioni europee rischiano di diventare una specie di test interno per misurare il gradimento del governo o la forza dell'opposizione. Il voto dato, infatti, a figure simbolo tipo Berlusconi, Fini e Bossi, che sono capolista in tutte e cinque le liste delle circoscrizioni italiane (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole), riducono la consultazione europea a poco meno di una resa dei conti italiana, lontana anni luce da quello spirito unitario e di collaborazione necessario per l'Europa.
Oltre l'incompatibilità, è necessario che venga approvata la ineleggibilità di chi già occupa una carica per un impegno importante per la nazione.
Sarà per la prossima volta (speriamo).

 

Per approfondire

www.giovanieuropei.info
Sito della Associazione Giovani Europei. Le informazioni si trovano nella sezione Unione Europea, Istituzioni fondamentali.

www.giustizia.it
Sito del Ministero della Giustizia nel quale cercare Politiche interne e internazionali e, da qui, La giustizia e l'Unione Europea.

www.europa.eu.int
Sito della UE in cui è possibile trovare una vasta e completa documentazione sulle istituzioni europee e molto altro.

 

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