Pubblicato su Politica Domani Num 35 - Aprile 2004

Artisti di strada
... e, per palcoscenico, l'asfalto
Dal Salento all'Emilia, ogni anno è un bagno di folla, un tripudio di colori e suoni

di Augusto Pallocca

Gli anglofili li definiscono buskers. Loro, spirito da bohemienne, hanno una filosofia di vita da clochard ma spesso sono dei veri e propri frontmen da marciapiede.
Gli artisti di strada, un mondo parallelo.
Un universo con vita propria, che sfugge alle televisioni, alla carta stampata, alle radio. Un calderone di discipline ed etnie che l'etere non riesce ancora a cogliere. Musicisti in gran parte, certo, ma anche acrobati, saltimbanchi, attori, giocolieri il cui unico teatro è l'asfalto, ed un pubblico di passanti da conquistare con la bravura e l'originalità.
Invadono gli angoli più bui della città, le fermate della metropolitana, i sottopassaggi. E non gli si parli di fallimento: la strada per loro non è un ripiego nei confronti di ambizioni troppo grandi, ma una vera filosofia della libertà. Liberi di fare quello che si vuole, quando si vuole e come si vuole, sempre. Chi suona, in particolare, ha carta bianca sugli strumenti da usare, lo stile da scegliere, il genere o i generi da inventare, mischiare, contaminare.
Poi, come in ogni comunità che si rispetti, si creano modi, mode, tendenze, correnti di pensiero che divergono o convergono. Piace la musica balcanica, ai buskers, la musica folk proveniente da ogni angolo d'Europa e del mondo, il blues e la musica klezmer, le melodie che accompagnano i matrimoni e le celebrazioni ebree al suono di clarinetti e sassofoni.
La cosa piacevole da scoprire è che gli artisti di strada si riuniscono, ogni estate, in molti festival un po' dappertutto in giro per la penisola. Se il Salento e la Puglia più lontana rappresentano un focolaio sempre vivo per quel che riguarda il perpetuarsi della tradizione di pizzica e taranta, le campagne della Toscana e dell'Emilia-Romagna diventano in Luglio ed Agosto la cornice ideale per ospitare due grandi meeting di buskers, uno a Pelago, in provincia di Firenze, e uno a Ferrara, impressionante per adesioni e dimensioni dell'iniziativa.
Pelago è un piccolo paese adagiato pacificamente sulle colline del Chianti. All'inizio di Luglio il centro storico della città, bomboniera di architettura e urbanistica medievale, viene chiuso per un intero weekend ad ogni attività che non sia la musica e l'arte di strada, e vengono disposte un po' ovunque postazioni dotate di amplificazione, microfoni e di tutto il necessario per musicisti e attori. Ogni anno è un bagno di folla, un tripudio di colori e suoni, una manifestazione dove gli artisti, paradossalmente, sono tanti quanti i visitatori.
Poi c'è Ferrara, e qui c'è quasi da rimanere a bocca aperta. Solo lo scorso anno 800.000 anime hanno ascoltato, sentito, visto e goduto dei 200.000 metri quadrati del centro storico di Ferrara, invaso e colonizzato da 775 artisti e bombardato da 1305 rappresentazioni. Numeri da capogiro, a cui si aggiungono i 20 gruppi che l'organizzazione invita come ospiti d'onore della manifestazione e che rappresentano la punta di diamante dei musicisti di strada, provenienti, nella scorsa edizione, da 30 diverse nazioni. La musica dei buskers diventa così, a Ferrara, la colonna sonora di un viaggio ideale attraverso le mille culture del mondo, e l'occasione per molti per scoprire una città bellissima che ha saputo nei secoli affascinare i viaggiatori con i suoi silenzi e capace ora di avvincerli con la policromia delle note, delle danze, dei volti e dei vestiti.
Quest'anno il Festival, ufficialmente, aprirà i battenti il 23 Agosto e li chiuderà una settimana dopo, ma la festa comincerà da molto prima. Già dal 18 Luglio i turisti e gli appassionati avranno modo di godere del Buskergarden, un giardino dotato di bar e pizzeria che sarà teatro ogni sera di spettacoli dal vivo di ogni genere, dal cabaret alla musica tradizionale cubana, alla canzone d'autore.
Alla Rotonda Foschini invece prenderà vita l'iniziativa "Operazione Grande Cappello - Un Blues lungo un Giorno", dove una miriade di musicisti si incontreranno, il 31 agosto, per una jam session lunga 12 ore, un'esibizione infinita nata per raccogliere fondi per i bambini di strada di Salvador Bahia, in Argentina, fondi di cui beneficerà proprio un'associazione baiana, il Projecto Axè.
Una staffetta che durerà dalle 10 di mattina alle 11 di sera, un'iniziativa filantropica encomiabile, un motivo in più per essere presenti. E non dite che non vi abbiamo avvertito in anticipo.

 

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Num 35 Aprile 2004 | politicadomani.it