Pubblicato su Politica Domani Num 35 - Aprile 2004

Notizie dall'Africa

 

Aiutare con il microcredito

Muhamed Junus è l'inventore e il padre del microcredito. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa (P.D. n.12, marzo 2002). Con il sistema del microcredito sono state sollevate situazioni di poverissimi prima in Bangladesh e poi in altri paesi dell'Asia e dell'Africa, quindi anche negli Usa e in Europa. Il microcredito è arrivato nelle grandi metropoli dove si annida la miseria dei disperati, ed è stato usato come strumento di ripresa economica nelle regioni dove la guerra ha lasciato devastazione e sconforto come, per esempio, nella ex Jugoslavia.
Con il microcredito non si fa elemosina, si dà la possibilità a coloro che non hanno nulla da dare in garanzia - di iniziare una minuscola attività imprenditoriale, comprando magari una macchina per cucire, dei pulcini o una capretta, l'occorrente per fare dei cesti, una bicicletta. Chi non ricorda la disperazione del protagonista di "Ladri di biciclette", del grande De Sica, quando si è accorto che gli era stata rubata la sua bicicletta? Una macchina da cucire, un cesto, qualche animale, una bicicletta, persino un secchio con un pennello, bastano per non morire e per ricominciare a sperare.
Il microcredito è rivolto soprattutto alle donne, perché è sulle loro spalle che più grava il peso dei figli, della famiglia e della comunità e perché sono proprio loro che più degli altri sanno trovare, da sole e in gruppo, la volontà di resistere e di risorgere.

 

I progetti del PIME in Cameroun

In Cameroun le donne sono tra i gruppi sociali più svantaggiati: hanno una limitatissima autonomia economica, ma con le scarse risorse disponibili debbono far fronte alla cura dei figli e sono responsabili della famiglia.
A breve, partirà un progetto di microcredito concernente la vendita di abbigliamento "di seconda mano", per conseguire due obiettivi importanti: la creazione di un reddito personale che migliori lo standard di vita e rafforzi il ruolo sociale della donna, e l'ottenimento di importanti fondi da destinare allo sviluppo della comunità.
Altro progetto di microcredito in cantiere riguarda la costruzione di tre forni per la produzione e la vendita del pane (baguette francese). Obiettivo del progetto è creare una rete di microeconomia che permetta ad un gruppo di giovani della città di liberarsi dalla condizione di povertà economica e sociale in cui attualmente si trovano iniziando un'attività semplice ma di sicuro successo.
Il terzo progetto si basa sulla formazione. Paradossalmente in una città povera esistono molti strumenti tecnologici che però, in caso di rottura, diventano inservibili perché non esistono tecnici specializzati. Una scuola per formare sessanta tecnici, che possano operare nella città, ha come obiettivo ambizioso di costituire una nicchia di mercato per ora completamente trascurato.

Quale cifra costerà mai una set di abiti usati che le donne della missione potrebbero mettere a posto, trasformare in qualche altra cosa e rimetterli sul mercato? Quanto credete che occorra per comperare un forno? La scuola per tecnici, solo apparentemente è più impegnativa: i nostri ragazzi sono diventati da soli maestri di computer. Pagare qualche insegnante e acquistare delle macchine e degli strumenti non è poi un grandissimo impegno finanziario.

Da queste pagine esortiamo chi ci legge ad offrire una piccola cifra - bastano pochi euro - e inviarla ai responsabili dei progetti perché possano diventare realtà.

 

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