Pubblicato su Politica Domani Num 35 - Aprile 2004

Il senatore democratico vince le primarie in California
Chi è John Kerry?
La storia dell'avversario di Bush alle prossime presidenziali Usa

di Marianna Bartolazzi e Maria Mezzina

Senatore del Massachusetts, John Kerry ha vinto le primarie democratiche in California, lo stato più popoloso degli Usa, conquistando così, nel famoso "super martedì" elettorale (10 marzo u.s.) nove stati dei dieci.
Il senatore Kerry ha letteralmente trionfato sui suoi compagni di partito e, agli occhi dell'opinione pubblica, diventa l'erede spirituale e politico dei fratelli Kennedy. Una eredità gloriosa, forse scomoda, ma che gli conferisce un'autorità morale quale non si vedeva da anni, e, forse, la chiave della vittoria a novembre.

John Kerry, il personaggio
11 dicembre 1943 Denver, Colorado nasce John Kerry. La sua famiglia è del Massachussetts dove si trasferisce e il giovane Kerry riceve una solida educazione cattolica. Laureato a Yale, entra nella Marina Militare e parte per Vietnam, a bordo di una cannoniera. L'esperienza del Vietnam lo segnerà fortemente: sarà infatti uno dei fondatori dell'associazione dei Veterani del Vietnam, e loro rappresentante contro la Guerra. Membro della Commissione al Senato per le Relazioni con l'Estero, negli anni '70-'80 con il senatore Pell. È eletto senatore nel 1984 e poi ancora nel 1990, 1996 e 2002. I suoi cavalli di battaglia sono stati la riforma dell'istruzione pubblica, le tematiche infantili, il rafforzamento dell'economia e la crescita della New Economy, l'ambiente e la politica estera.
John Kerry è sposato con Teresa Heinz Kerry, a sua volta impegnata da sempre nel sociale - ambiente, infanzia, diritti delle donne, sanità -, nella difesa dei diritti umani e dei beni culturali e artistici. Leader di una delle più grandi fondazioni private della nazione (acquisita in seguito alla morte del primo marito, il senatore John Heinz), per i suoi impegni nel sociale, Teresa ha ricevuto numerosi premi e dieci lauree "ad onorem".

Il programma politico

Guerra in Iraq
John Kerry ritiene che la cattura di Saddam sia una tappa fondamentale per la fine del conflitto iracheno e la restituzione dell'Iraq agli iracheni. Ma le accuse contro Bush sono pesanti. Ha mandato allo sbaraglio i soldati in Iraq, senza neppure i giubbotti antiproiettile (forniti dalle famiglie) e per questo promette un Codice dei diritti delle famiglie dei militari e il rimborso delle spese da esse sostenute per sopperire alle mancanze del Pentagono. Taccia Bush di opportunismo: continua a parlare di guerra e terrorismo perché non ha niente da dire sull'occupazione e l'ambiente. Le sue menzogne sulle armi di distruzione di massa hanno portato il terrorismo dove non c'era. Il rovesciamento Saddam è avvenuto senza un piano politico preventivo per preparare il paese al dopo-dittatore.

Mercato del lavoro ed economia
Kerry si rivolge alle famiglie della media borghesia, che lavorano per coprire le ipoteche, per pagare gli alti costi dell'istruzione per i figli o semplicemente per tirare avanti. Ristabilire i tre milioni di posti di lavoro, scomparsi con l'amministrazione Bush, nei primi 500 giorni dopo le elezioni. Come? Attraverso crediti a favore degli artigiani, con investimenti nelle industrie che impiegano in nuove forme di energia, nella ricerca tecnologica, investendo nell'istruzione.

Sanità efficiente
Combattere le grandi assicurazioni che impediscono il progresso della sanità americana perché - afferma John Kerry - la salute di ogni famiglia americana è importante quanto quella di qualsiasi politico di Washington. Nel sistema sanitario nazionale c'è il miglior personale esistente al mondo, ma la maggioranza degli americani non può usufruirne a causa degli alti costi delle cure mediche. Kerry si propone l'obiettivo di estendere la copertura sanitaria al 96% della popolazione.

Istruzione superiore per tutti
Le tasse che Bush aveva tagliato alle famiglie più abbienti saranno reintrodotte e saranno investite nell'istruzione in borse di studio per dare a tutti gli americani la possibilità di frequentare il college.

L'ambiente
John Kerry è un convinto ambientalista: si è battuto contro la tossicità dell'aria e per la pulizia delle acque. Ha sostenuto importanti iniziative sull'ambiente, come la protezione del Rifugio Artico Nazionale e di altre zone rimaste ancora intatte. Kerry sogna un nuovo Progetto Manhattan per rendere l'America indipendente dal petrolio (e dal Medioriente), creando fonti di energia alternative come l'etanolo e rendendo le automobili più efficienti.

La sfida a Bush
Vinto il super martedì, John Kerry ha dato il via alla campagna elettorale per la Casa Bianca, partendo dalla Florida, lo stato dei brogli, che ha regalato a Bush la presidenza degli Stati Uniti nel 2000.
Kerry ha vinto in totale 27 primarie su 30, è stato preferito in tutte le fasce elettorali, nella comunità afroamericana ha preso più voti persino del candidato di colore Al Sharpton. Voci di corridoio dicono che John Edwards sarà il vice di Kerry: potrebbe attirare i voti del Sud che altrimenti non andrebbero al candidato presidente.
Il presidente Bush telefona personalmente a Kerry per congratularsi. Subito dopo inizia la battaglia fra i due, senza esclusione di colpi. Alle accuse di Kerry di avere mandato in Iraq soldati americani privi persino di giubbotti antiproiettile Bush risponde che è stato proprio Kerry a votare contro un aumento delle spese militari e lo accusa di voler tagliare i finanziamenti per le spese militari, per i servizi di intelligence e per i programmi di armamento.
Sul piano della dialettica la campagna si conduce da pari a pari. Sul fronte economico è sbilanciata: ad ogni spot sul sito moveon.org, che sostiene i democratici, corrispondono almeno cinque spot dei repubblicani.
Intanto continua la guerra dei sondaggi: il 57% della gente vorrebbe un presidente che facesse scelte radicalmente diverse da quelle dell'amministrazione Bush. Sono con il presidente solo il 39% in materia di economia, il 46% per quanto riguarda la gestione della crisi irachena, il 30% riguardo al disavanzo nel bilancio federale. Nelle preferenze degli elettori, ancor prima della nomination ufficiale John Kerry batteva Bush di 4 punti: il candidato democratico appare più credibile in tematiche quali l'economia, l'occupazione, la scuola e l'assistenza sanitaria.
Anche qui esiste però il pericolo della frammentazione: Ralph Nader, candidato di sinistra, che nel 2000 si è presentato da solo alle presidenziali e con il 3% delle preferenze, ha tolto voti ad Al Gore, determinandone così la sconfitta contro Bush, non vuole saperne di ritirarsi.
Da ora in poi ogni parola di Kerry sarà pesata con il bilancino, negli USA come all'estero.
Motivi economici, strategici e politici lo hanno spinto a criticare la scelta di Zapatero, nuovo premier spagnolo, di ritirare i soldati spagnoli dall'Iraq. Motivi politici e, probabilmente, di profonda convinzione personale, lo spingono a presentarsi all'elettorato americano come l'uomo del cambiamento. Dice infatti del suo avversario repubblicano e dell'entourage che lo circonda: "Bush e coloro che lavorano per Bush sono il gruppo di persone più bugiarde che esista al mondo. Occorre allontanarsi da loro, parlare di economia, di lavoro, di scuola, di qualità dell'aria e dell'acqua. Basta con Bush".

Speriamo che non sia soltanto uno slogan elettorale.

ì Il progetto Manhattan cercava di assicurare le condizioni indispensabili per la produzione di energia dal processo di fissione nucleare. Venne avviato dal Presidente F.D.Roosevelt, nel 1942, in collaborazione con il governo britannico, per contrastare la Germania che aveva iniziato il progetto di costruzione della bomba nucleare.

 

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