Pubblicato su Politica Domani Num 34 - Marzo 2004

C'era una volta una bambina

 

"C'era una volta una bambina che si chiamava Rigoberta..."
Mi piacerebbe cominciare così questa favola, come facevano una volta i nonni per dare inizio alle storie vicino al fuoco, mentre i ciocchi di legno piano piano diventavano rossi, le fiamme illuminavano i visi di tutti e le scintille scoppiettavano nell'aria, e il calore si diffondeva nell'ambiente. Forse, se la cominciassi così, tornerei anche bambina e mi troverei di nuovo nel villaggio in cui sono nata.
Mi chiamo Rigoberta. Il mio villaggio si chiama Chimel, quando è grande, e Laj Chimel, quando diventa piccino. Perché il mio villaggio a volte è grande e a volte è piccolo. Nei periodi buoni, quando c'è il miele e le pannocchie di granoturco con il loro peso piegano le piante, quando le orchidee di tutti i colori (gialle, verdi, violetto, bianche, screziate) fioriscono, sfoggiano il loro splendore, allora il mio villaggio diventa grande e si chiama Chimel. Nei periodi difficili, quando il fiume si secca, i pozzi stanno nell'incavo della mano e uomini malvagi distruggono la terra, quando ormai la tristezza è insopportabile, allora diventa piccino e si chiama Laj Chimel.
Ora mi ricordo di Chimel...
Una volta, don Benjamin Aguaré, un vecchio saggio del villaggio, mi disse:
"Con la nostra Madre Terra siamo un tutt'uno".
Ora mi ricordo di Chimel...
C'erano molti vecchi saggi a Chimel.
C'erano, perché adesso non ci sono più.
Tra questi c'era mio nonno. Adesso vi racconto la sua storia.

Tratto da: "La bambina di Chimel" di Rigoberta Menchú con Dante Liano
Titolo originale: Li M'in, una niña de Chimel
Traduzione di Elena Liverani - Pag. 90 - Edizioni Sperling & Kupfer - 8,00 euro

Dante Liano, scrittore guatemalteco, è autore dei romanzi Il mistero di San Andrés e L'uomo di Montserrat. Ha vinto il Premio nazionale per la letteratura del suo paese. Dalla sua amicizia con Rigoberta Menchú è nata l'idea di questo libro scritto a quattro mani, in cui si ricorda il mondo maya guatemalteco prima che su di esso si abbattesse il cataclisma della guerra.

(fonte: www.zhora.it)

 

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