Pubblicato su Politica Domani Num 34 - Marzo 2004

Dalla rivista STERN n. 5 del 22.1.2004
La grande negligenza
La riforma della sanità nella Repubblica Federale Tedesca al vaglio dell'opinione pubblica

Traduzione di Monika Viehmayer

La rabbia dei pazienti; caos negli studi medici e litigi con la cassa mutua. La legge di Ulla Schmidt (Ministro della salute) inizia nella confusione più totale e perciò dovrà essere modificata al più presto.
"Morte a te" scrive una persona; "a te e a tutta la tua famiglia auguriamo la peste" scrivono altri. Da quando la riforma sulla sanità è entrata in vigore, Ulla Schmidt riceve migliaia di queste lettere e e-mail. Ulla Schmidt è diventato il Ministro meno popolare di tutta la Germania.
E perché?
- perché gli assistiti aspettano ancora l'abbassamento dei contributi;
- perché i pazienti del pronto soccorso sono costretti al pagamento del servizio;
- perché i paralizzati si devono finanziare da soli il tragitto fino al medico curante (prima della riforma pagava la cassa mutua);
- perché i pazienti malati di Aids, i malati di diabete e i malati di sclerosi multipla non sono più valutati come malati cronici e perciò sono in attesa di salati pagamenti supplementari;
- perché gli gli anziani delle case di riposo si vedono costretti a contribuire al pagamento dell'assicurazione sanitaria con i soldi che hanno a disposizione per le piccole spese;
- perché i lavoratori che si trovano vicini alla pensione si trovano costretti a pagare il 14% in più per il contributo alla cassa mutua.
Esempi terrificanti di malasanità:
1. Costo del tragitto: Armin Kammerer 32 anni, paralizzato, voleva andare dal medico curante con il taxi;
negligenza: la cassa mutua negava il pagamento dei costi per il tragitto;
il ritocco della riforma: da venerdì scorso la cassa mutua deve ripagare i costi per il tragitto;
pagamento supplementare: finora niente, in questo momento fino a 10,00 euro a corsa, per un massimo di 90,00 euro all'anno.
2. Casa di cura: Hermann Lewitzke, 84 anni, ha una malattia polmonare, vive da 13 anni in una casa di riposo e ha un contributo mensile di 100 euro per le piccole spese;
negligenza: c'era la possibilità che gli abitanti della casa di riposo dovessero contribuire con un pagamento supplementare a tutte le spese mediche;
ritocco della riforma: gli assistiti che vivono nelle case di riposo devono aggiungere soltanto 6,00 euro al mese, i malati cronici 3,00 euro.
Cosa dice Ulla Schmidt a proposito di tutto questo nelle sue giornaliere apparizioni in televisione? Lei sostiene che c'è "incertezza", "confusione" o "rabbia", ma che non c'è il "caos". "La legge va bene così e senz'altro non verrà modificata" sostiene il Ministro con il suo solito comportamento da saputella.
La colpa di tutto questo dipende dall'amministrazione autonoma, cioè delle potenti associazioni dei medici e casse mutue. Il capro espiatorio del sistema sanitario è la commissione federale. Se un medico o una cassa mutua negano una terapia sulla chip-card (è come la tessera sanitaria italiana) è colpa della commissione federale. Da poco anche i rappresentanti dei pazienti si trovano nella commissione federale, ma senza diritto di voto, cioè sono soci di seconda classe.
Ulla Schmidt ha avuto, a seguito della riforma, anche problemi con la sua stessa famiglia. La sua anziana zia, residente a Berlino, telefonando alla nipote, chiese: "mi hanno alzato il premio mensile del contributo alla cassa mutua di 85,00 euro, ma perché? Non vado così spesso dal medico!". La nipote ha risposto: "Va bene così, la tua pensione ti basterà comunque per vivere."

La riflessione
Penso che la frase, detta dal Ministro della salute sia significativa: al governo tedesco non importa più nulla del suo popolo. Chi risparmia sulla salute dei suoi cittadini non fa un lavoro socialmente utile e perciò è inutile che faccia il Ministro della salute.
Quindi, consoliamoci, la malasanità non si trova soltanto in Italia, è arrivata anche in Germania.

 

Riforma sanitaria in Germania

Con l'obiettivo di ridurre i contributi dell'assicurazione malattia dall'attuale 14,3% al di sotto del 13% (con un risparmio di 15 miliardi di euro) la riforma prevede:

- l'abolizione del monopolio contrattuale delle associazioni dei medici mutualistici con la possibilità di stipulare contratti con i singoli medici (messi così in concorrenza) da parte delle casse malattia;
- la riduzione di numero delle attuali 350 casse malattia;
- la definizione di standard precisi per assicurare la qualità delle prestazioni:
- il taglio di alcune prestazioni non considerate essenziali dall'assicurazione malattia obbligatoria
(per esempio, le spese di taxi per chi deva andare dal medico, anche se è urgente; quelle per gli occhiali, a meno che non si tratti di minori o di casi gravi; le protesi dentarie gratuite);
- il contributo per il trattamento di malattia (a partire dal 42° giorno) a carico degli assicurati;
- l'esclusione delle prestazioni estranee al servizio sanitario obbligatorio (assegno di maternità) e il relativo finanziamento attraverso la fiscalità generale con un risparmio di altri 5 miliardi di euro.
La riforma prevede inoltre un contributo trimestrale di 10 euro per le visite mediche e, in generale, un pagamento supplementare del 10% per ogni prestazione sanitaria. Il governo però ha stabilito, che gli oneri non devono superare il 2% del reddito lordo del paziente e per famiglie e malati gravi sono comunque previste eccezioni.

 

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