Pubblicato su Politica Domani Num 34 - Marzo 2004

Europa
La Presidenza Irlandese fra passato e futuro
Un ottimo avvio per un programma ambizioso e impegnativo

di Alessandro Lovato

"Europeans - Working Together" è questo il motto del Governo Irlandese che il 1° Gennaio ha iniziato il semestre di presidenza del Consiglio Europeo succedendo all'Italia. Per l'Irlanda si tratta della sesta presidenza da quando è entrata a far parte dell'Unione, nel 1972.
Nel suo discorso in Parlamento, Bertie Ahern, il Presidente irlandese di tutti gli europei, ha posto l'accento sulla necessità di collaborazione all'interno dell'Unione: istituzioni, cittadini, politici devono dare il loro contributo in questi sei mesi importantissimi per il futuro dell'Europa che a maggio vedranno l'ingresso ufficiale dei nuovi stati membri e a giugno il rinnovo del Parlamento; mentre vanno avanti i lavori per l'approvazione del testo costituzionale.
Obiettivo centrale della Presidenza è la ratifica della Costituzione che aiuterebbe l'Unione a rispondere alle aspettative dei cittadini e le permetterebbe di avere un'azione più coerente ed efficace in politica estera. Gli ostacoli alla ratifica, cha a dicembre sembravano insormontabili, possono essere superati con una forte volontà politica. Ritardare ancora la firma metterebbe in dubbio la credibilità stessa dell'Unione.
Il turno irlandese di Presidenza europea appare subito come uno dei più interessanti: Bertie Ahern ha iniziato la presidenza con 15 Stati e la terminerà con 25. Per questo l'Irlanda sta organizzando per il la cerimonia ufficiale a Dublino del 1° maggio, che sarà accompagnata da eventi culturali e scambi internazionali. La Presidenza è attiva anche per quanto riguarda le richieste della Romania, della Bulgaria e della Turchia. E, in particolare, auspica l'entrata nell'Unione di Cipro come un'isola unita.
L'allargamento dell'Unione causerà lo spostamento delle sue frontiere, e l'allargamento della sua popolazione a 385 milioni di persone all'interno dei suoi confini terrestri e marittimi. Per questo motivo la Presidenza irlandese, riferendosi all'iniziativa del "Vicinato Europeo", cercherà di sviluppare relazioni con i paesi ad Est e a Sud dell'Unione sulla base dei valori della democrazia, del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto.
In politica interna la Presidenza farà riferimento al programma di Tampere, in particolare per quanto riguarda asilo, immigrazione, cooperazione giudiziaria e di polizia in campo penale, e cooperazione in materia civile.
In politica estera l'Irlanda sembra voler sostenere con forza la sua idea, peraltro largamente condivisa, di stretta collaborazione tra l'Unione Europea e l'Onu, che Ahern ha definito "partners naturali". L'Unione dovrà lavorare anche per il disarmo e per la promozione dei diritti umani, in particolare attuando una politica di contrasto verso quegli stati che impiegano minori nei conflitti armati. Per quanto concerne la Prevenzione dei conflitti, sarà valorizzato il ruolo delle ONG e della società civile. Si tratta di un tema importante, soprattutto nel caso dell'Africa sub sahariana, dove 291 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà e circa 30 milioni sono colpiti dall'AIDS. Almeno dieci conflitti, le cosiddette "guerre dimenticate", contribuiscono ad esasperare la crisi umanitaria. La Presidenza intende appoggiare gli sforzi condotti dai Paesi africani per far cessare questi enormi massacri. Inoltre l'Unione, auspica Ahern, deve essere di esempio nel perseguimento dei "Millennium Development Goals" e coniugare così politica estera e politica di sviluppo.
La lieta novità di questa Presidenza è la volontà di riportare all'attenzione dei politici dell'Unione l'accordo di Lisbona: crescita sostenibile e occupazione di alta qualità saranno infatti due temi fondamentali di cui l'Unione dovrà occuparsi a fondo. Ora che si intravedono segnali di ripresa mondiale, questa Presidenza si propone come sfide fondamentali gli investimenti in capitale umano, per sostenere alti livelli di crescita e la competitività dell'Economia europea, lo sviluppo dei servizi e l'abbattimento del tasso di disoccupazione. Tema quest'ultimo di particolare importanza del quale si è occupato il gruppo di lavoro di Wim Kok che ha prodotto una relazione accolta favorevolmente dal Presidente del Consiglio dell'Unione. Infine Ahern ha voluto ricordare l'importanza del dialogo sociale, che prevede, tra l'altro, il Vertice sociale tripartito di marzo.

 

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