Pubblicato su Politica Domani Num 34 - Marzo 2004

Insieme alla francese Lille
GeNova 2004
Capitale Europea della Cultura per il 2004, Genova si è preparata ad accogliere migliaia, forse milioni di visitatori con tre percorsi culturali che ruotano attorno al tema del "viaggio".

di Simona Ottaviani

Quest'anno gli occhi dell'intero panorama culturale europeo saranno puntati sulla nostra Genova e su Lille, Capitali Europee della Cultura. Nel maggio del '98 i Governi dell'Unione Europea hanno designato queste due città per un motivo molto preciso: entrambe sono l'espressione di una cultura che, nella sua formazione storica e nel suo sviluppo contemporaneo, possiede una ricchezza generata dalla diversità di influssi che lì si sono incontrati e mescolati. E hanno premiato la capacità di Genova di essersi saputa trasformare da città industriale in una città moderna, che guarda alle nuove tecnologie, al turismo e alla cultura facendo convivere la storia di ieri con il presente.
È la terza volta che una città italiana viene scelta: la prima è stata Firenze nel 1986, seguita da Bologna nel 2000. E per avere un'altra opportunità dovremo attendere il 2019.
Chiaramente ogni città interpreta a suo modo questo essere "Capitale Europea della Cultura", tanto che il programma comunitario contiene solamente indicazioni generiche, ma questo evento è molto differente da una Olimpiade, un Festival, una Fiera o il recente G8.
Genova ha deciso di strutturare quest'anno così importante alla ricerca di percorsi innovativi e intorno al tema del "viaggio", articolandolo in tre sezioni parallele, ognuna delle quali prevede una mostra-evento.
Per il filone storico-artistico, il progetto "Città d'arte" è legato all'importante passato della città soprattutto nel periodo dei Dogi e degli splendori seicenteschi e presenta un "viaggio" attraverso la storia e il patrimonio artistico di Genova. Ovviamente è stato necessario inserire il progetto nel più vasto programma degli interventi strutturali che hanno riguardato il riassetto del sistema museale civico e statale e la trasformazione di antichi palazzi in poli universitari all'avanguardia. Si collocano in questo quadro il restauro di alcune importanti strutture e una profonda innovazione delle modalità di gestione e promozione dei musei.
Il culmine degli eventi culturali sarà la mostra "L'età di Rubens, dimore, committenti e collezionisti genovesi" poiché il collezionismo e il mecenatismo artistico costituiscono due fondamenti della cultura genovese dell'età moderna.
Impossibile poi dimenticare l'importanza che per Genova ha sempre avuto il mare. Ecco quindi il secondo itinerario, "Capitale del mare", che ci presenta il "viaggio" per mare, e quindi l'avventura e la ricerca, ma anche la grande esperienza della città nel campo della tecnica, dell'industria e della ricerca. In questo caso la mostra-evento è "Transatlantici".
Infine "Città contemporanea" è la proposta di un "viaggio" nella città vista come luogo di elaborazione della cultura contemporanea, appunto. Per questo scopo è stata rivitalizzata l'armonia degli spazi urbani, e organizzata una mostra incentrata sulle esperienze di riqualificazione urbanistica in Europa dal titolo "Urban Re-Gen-eration". La mostra-evento di questo percorso è "Arti&Architettura".
Collaterale ai tre percorsi brevemente illustrati, è la fittissima attività congressuale di Genova 2004, sia dal punto di vista scientifico che umanistico. Il numero delle strutture è abbondante e l'offerta spazia da costruzioni nuovissime e tecnologicamente all'avanguardia a edifici ricchi di storia e di fascino.
Un'opera così vasta e complessa ha, ovviamente, alle spalle un'imponente organizzazione composta di un Comitato e di una Consulta. Il primo coinvolge tutti i soggetti istituzionali del territorio (Comune, Regione, Provincia, Università, Camera di Commercio, Ministero per i beni e le attività culturali) i quali hanno il compito di sovrintendere e coordinare l'intera organizzazione. La Consulta raccoglie invece i rappresentanti delle numerose associazioni genovesi organizzati in tavoli di discussione secondo le competenze specifiche.
Questo coinvolgimento dei cittadini e delle aggregazioni locali attraverso una Consulta, rappresenta un vero e proprio percorso sperimentale e un'innovazione mai tentata dalle altre Capitali Europee della Cultura. Uno dei concetti chiave di questa organizzazione sta nel far sì che il ruolo che la città occuperà in quest'anno non si esaurisca nei 12 mesi previsti e quindi nel lavorare perché gli effetti benefici che sono generati da un'occasione come questa durino a lungo.
E noi speriamo che così veramente sia per una città, Genova, che occupa un posto veramente importante nella storia dello sviluppo e della cultura del nostro paese.

 

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