Pubblicato su Politica Domani Num 33 - Febbraio 2004

Mass media
Scusi, posso chiederle un'informazione?
Chiusa Cnn Italia, quasi scomparso ilnuovo.it, la crisi dei media non risparmia nessuno. Rai compresa

di Roberto Palladino

La redazione italiana della CNN ha chiuso ormai da alcuni mesi. Sul sito italiano della prima emittente all news del mondo, adesso campeggia uno scarno avviso che invita a rivolgersi alla Cnn.com. Insomma si torna ad Atlanta.
Vi ricordate la nascita de ilnuovo.it? Alla sua inaugurazione, nel 2000, il primo "quotidiano indipendente italiano" on line esordì con una grande campagna pubblicitaria e con un editore forte come l'agenzia di stampa Ap-E Biscom. Poi, nel 2003, la vendita all'HDC Multimedia di Luigi Crespi, proprietario degli istituti di sondaggio Datamedia e Cirm. Lo scorso novembre esce di scena Crespi e da dicembre i giornalisti entrano in agitazione. Siamo a febbraio, il sito continua a funzionare ma in una versione ridotta e con i giornalisti in attesa di capire i nuovi assetti editoriali e aziendali.
Clamoroso anche il caso di RaiNews24. Mentre a Viale Mazzini si inaugurava il digitale terrestre, a Saxa Rubra cinque giornalisti vedevano non confermato il proprio contratto, mentre altri cinque conosceranno solo in questi giorni la propria sorte. Una situazione paradossale, quindi, per quella che è stata la prima rete "all news" italiana a trasmettere in digitale. I giornalisti del canale hanno deciso una forma di sciopero bianco dedicando, lo scorso 13 gennaio, una giornata intera della programmazione ad approfondimenti sulle tematiche del lavoro, in attesa di sapere quale sarà la sorte dei dieci colleghi.
Tre esempi molto diversi tra loro ma significatavi di una situazione davvero difficile per il mondo dell'informazione italiana. Ed è con queste premesse che si sono svolti il 30 gennaio all'Auditorium del Parco della Musica a Roma gli Stati Generali dell'Informazione. La giornata è stata organizzata da 65 associazioni tra cui Articolo 21 e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Presenti molti leader del centrosinistra, ma anche tanti giornalisti della Rai, il "gruppo" di Michele Santoro, esponenti del mondo del cinema e della cultura. Tutti insieme a parlare dell'emergenza in cui versa l'informazione in Italia, specie quella targata Rai.
Al di là dei toni e degli schieramenti politici la situazione della tv di stato italiana diventa ogni giorno più complessa. Prima le dimissioni del vicedirettore del Tg1 Daniela Tagliafico, che si è detta stufa dell'eccessiva attenzione che il telegiornale diretto da Clemente Mimun riserverebbe alle notizie che riguardano governo e maggioranza. Un gesto annunciato con una lettera affissa nella bacheca della redazione, nella quale si denuncia il cosiddetto "panino": ossia il porre all'interno del telegiornale una notizia favorevole all'opposizione tra due notizie vicine all'esecutivo. Accuse pesanti, che hanno però trovato d'accordo molti componenti della redazione del Tg1 che hanno scritto una lettera di solidarietà a Daniela Tagliafico e hanno formalizzato tutto il loro disagio in un comitato di redazione. Iniziative a cui ha risposto, piccato, dalle pagine dell'Espresso il direttore del Tg1 Mimun per il quale "non si dovrebbe più condurre un telegiornale di cui ci si vergogna". Parole che non hanno di certo sedato una polemica dura a morire. Anche perché è l'intero assetto di Viale Mazzini ad essere messo in discussione. La nuova tempesta è esplosa ai primi del mese con il Presidente della Rai Lucia Annunziata che, senza troppi giri di parole, ha accusato Silvio Berlusconi di contattare i Consiglieri del CdA Rai con lo scopo di suggerire i programmi giusti da mandare in onda. Parole che, a parte una ridda di smentite da parte dei consiglieri Rai, sembrano essere state passivamente accettate come l'ennesimo, e a questo punto inutile, innalzamento dei toni. D'altronde l'approvazione della Legge Gasparri, dovrebbe segnare - almeno così era stato annunciato - la fine di questa CdA e forse la Presidente uscente ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Anche perché il nuovo Consiglio di Viale Mazzini avrà l'ingrato compito di traghettare la Rai attraverso quella palude mediatica della campagna elettore per le elezioni europee. Ma quale Presidente avrà l'ingrato compito? Le ipotesi sono molte. Quelle più realistiche parlano della nomina di uno degli attuali consiglieri. Altre più "creative" ipotizzano - la fonte è dagospia - l'arrivo di Maurizio Costanzo. Come dire Rai di tutto di più.

 

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Num 33 Febbraio 2004 | politicadomani.it