In fondo, il burrone
Cosa vogliono gli Americani?

di M.B.

Nel bilancio presentato al Congresso da George Bush il preventivo da 2400 miliardi di dollari vince due record: quello della spesa pubblica destinata alla Difesa, e quello del deficit più grave della storia degli Stati Uniti: 521 miliardi di dollari.
Nella proposta c'è un aumento della spesa militare del 7%, esclusi i costi di mantenimento del contingente americano in Iraq e delle truppe di stanza in Afghanistan. Per queste missioni sono necessari altri 40 miliardi per l'anno in corso, ma la richiesta avverrà probabilmente solo dopo le elezioni. Nella proposta manca la spesa per i piani di esplorazione spaziale promessi da Bush: il presidente ha parlato di una nuova stazione lunare entro il 2015, e di una missione umana su Marte, ma per la Nasa è stato stanziato solo un miliardo di dollari per i prossimi cinque anni.
Per quanto riguarda la spesa sociale, vengono cancellati 65 programmi federali: i più penalizzati sono l'agricoltura, la giustizia, la sanità, il commercio e i trasporti.
Tutto in nome di un"sacrificio di guerra". Ma gli Americani cosa ne pensano?
In un sondaggio del quotidiano canadese "Globe and Mail", alla domanda "se le sonde non troveranno che rocce e sabbia su Marte, sarà valsa comunque la pena di affrontare questa avventura?", il 78% ha risposto di sì e solo il 28% è per il no. Sul quotidiano "Californiaonline" alla domanda di quale sia il desiderio più importante per il 2004: il 36,3% dei lettori ha risposto "una sconfitta di Bush alle elezioni", il 29,1% nessun attacco terroristico negli Usa", il 7,2% "una stabilizzazione della situazione in Iraq".
Sono risposte che fanno riflettere perché mostrano come negli Stati Uniti la gente è disposta a sostenere la propria patria e ad esserne orgogliosa, ma non è affatto cieca di fronte ad una realtà di tutti i giorni sempre più preoccupante. Non resta che attendere: solo il voto del 2 novembre potrà rivelare il vero volto del popolo americano.