Pubblicato su Politica Domani Num 32 - Gennaio 2004

Velletri
I sindaci cambiano, i mattoni restano
Il futuro di Velletri tra le righe dei Piani Regolatori. Una città sostenibile?

di Andrea Palladino

Questa è una storia di scempi annunciati. Una storia esemplare per il nostro paese, dove convivono il maggior patrimonio artistico del mondo e la peggiore gestione del territorio d'Europa. A tutti sarà capitato di passeggiare per le vie, anche periferiche, delle città europee ed aver assaporato, anche solo per qualche ora, il confronto con i nostri quartieri, spesso più ricchi di automobili, case su case, ingorghi apocalittici e aria irrespirabile che di servizi, parchi, piazze vivibili. Questa è la storia di tante occasioni mancate, di tante speranze andate in fumo. E' la storia dei Piani Regolatori Generali di una città di media grandezza, che già fu meta (nel lontanissimo settecento) di ispirazione per grandi illustratori, per viaggi romantici. Una città posta tra un Parco Regionale e una zona industriale, alla ricerca di una propria identità. È la storia di Velletri, provincia sud di Roma.

Ma quanti abitanti avrà Velletri? Boh…
Dunque, andiamo con ordine. In una famiglia prima di costruire una casa ci si conta: quanti figli, quanti nipoti, quanti nonni. Quante stanza serviranno? Quanto grande dovrà essere il salone? Dovrà avere un camino, palcoscenico di racconti famigliari serali, o la televisione con il Dolby per coprire le tensioni domestiche? E quanto ci costerà il mutuo? Queste domande, normalmente, se le pongono anche gli amministratori quando devono progettare la città. Eh si, perché le città nascono su progetti, su previsioni future, su speranze e, qualche volta, con qualche sogno in tasca. Forse non tutti lo sanno, ma anche Velletri, meta dei romantici tedeschi, ha avuto il suo progetto. Gli amministratori hanno dunque contato 'i membri della famiglia', ed hanno disegnato la città che vediamo. Per un comune contare i propri abitanti non è difficile, basta andare all'anagrafe e chiedere. Un po' più difficile forse diventa immaginare quanti abitanti ci saranno negli anni a venire, quanti figli faranno i propri concittadini, quanti ne moriranno, quanti immigreranno.
Era il 1973 e Sindaco ed assessori si riunirono per capire che volto dare a Velletri. Un piano per una città è un fatto complesso, perché deve poter disegnare il suo volto futuro. Ma a Velletri diventa soprattutto un fatto di mattoni, di abitazioni, di numero di stanze, di unità abitative. Quindi, la prima domanda che si posero allora (e poi nel 1976, quando vennero approvate le scelte di tre anni prima) fu: quanti siamo? E, soprattutto, quanti saremo? La risposta fu 75.000. Ad oggi però mancano all'appello circa 27.000 velletrani: questa è infatti la differenza tra i 75.000 abitanti previsti e i poco più di 48.000 che in realtà vivono oggi a Velletri. Immaginate la famiglia che deve decidere la costruizione della propria casa, pensando di avere 5 figli: ogni minimo spazio è utile, meglio rinunciare ad un pezzo di giardino o alla sala hobby. Velletri passa gli anni settanta e ottanta con la cazzuola in mano. Alla fine, nel 1991, si ritrova con ben 10.877 stanze in più, vuote e con molte zone agricole ormai devastate. Il suo nuovo volto è una città cresciuta in maniera disordinata, tra un condono e una sanatoria. Senza un teatro decente. Con un misero giardino comunale. Senza un parco cittadino. Senza una pista ciclabile. Con un centro storico asfissiato. Con pochi sogni e tanto rumore.

Nuova giunta, aria nuova?
Il piano regolatore del 1973 termina il suo impulso. Siamo alla fine degli anni '90, e cambiano i progettisti del nostro futuro. 1997, la nuova giunta (centro destra, Bruno Cesaroni, Alleanza Nazionale) decide che il progetto proposto l'anno precedente dall'ultima giunta di sinistra (Valerio Ciafrei) non risponde a quello che la città chiede. Perché la città, nel frattempo, chiede che qualcosa a Velletri cambi, anche per questo ha scelto un nuovo sindaco.
Gli anni '90 hanno fatto crescere nuove sensibilità: l'esigenza non più rinviabile di un ambiente vivibile, per avvelenarsi un po' meno, di un tempo libero più interessante, per, magari, drogarsi un po' di meno. Di una città che possa permettere alle persone di incontrarsi, di sorridersi, di passeggiare insieme. La nuova giunta forse pensa a questo quando chiama tre architetti (Gennaro Farina, Roberto Cappacaccia e Adolfo Mancini) e affida loro il compito di ridare forma al futuro della città. Un compito complesso, riscrivere il Piano Regolatore (in gergo tecnico: la revisione della variante generale - quella presentata nel 1997 dalla giunta Ciafrei - al piano regolatore generale). Nel dicembre del 2000 Velletri ha finalmente un nuovo progetto. Può tornare a sperare? Gennaio 2004: la variante aspetta un parere della giunta regionale del Lazio (Presidente Francesco Storace, Alleanza Nazionale), che non arriva. Che succede?

I sindaci cambiano, i mattoni restano
Una prima domanda era d'obbligo: che ci facciamo con le 10.877 stanze in più rimaste dalla costruzione forzata dei decenni precedenti? Per trovare la risposta si deve arrivare alle ultime pagine della 'Relazione tecnica' della variante ferma alla Regione Lazio: risulta che servono 18.000 stanze in più. Facciamo due conti: sommando le 10.877 stanze esistenti alle nuove che dovranno essere costruite tra il 1991 e il 2010, secondo il Piano Regolatore proposto dalla giunta Cesaroni, serviranno più di 28.000 stanze. Ora, il rapporto stanza/abitante viene calcolato all'1,5, il che significa che Velletri dovrà avere nel 2010 quasi 60.000 abitanti. È una previsione credibile? Nell'ultimo censimento (i dati sono del dicembre 2002) gli abitanti di Velletri erano 48.908. L'incremento della popolazione negli ultimi anni è stato praticamente irrelevante (+ 0,56% nel 1999). Servono veramente tutte queste nuove abitazioni? E se servono, a chi giovano?

Una città senz'anima
I progettisti dicono che hanno sentito 'i soggetti interessati' al piano regolatore, per capire le esigenze di sviluppo della città. Ma non dicono cosa avrebbero detto i 'soggetti interessati'. Ad onor del vero non dicono neanche chi siano gli interessati e si parla genericamente di forze economiche e produttive e di Associazionismo. Le associazioni ambientali però si sono espresse: "Non è stato elaborato un bilancio complessivo delle risorse ambientali, la variante appare come la semplice sommatoria di una serie di operazioni tra loro disgiunte che nell'insieme non definiscono un progetto urbanistico". Manca, in definitiva, un progetto per la città che vada al di là delle semplici indicazioni su come e quanto costruire. Certo, una certa analisi viene fatta, soprattutto dal punto di vista economico e urbanistico, ma reali proposte per, ad esempio, il recupero delle tradizioni artigianali e agricole non ve ne sono. Si stabilisce come costruire un deposito agricolo, ma si dimentica di indicare come valorizzare i prodotti che verranno stoccati nel deposito, solo per fare un esempio. Al tema verde pubblico vengono dedicate poche righe, né viene indicato se e come creare un parco cittadino: "Nonostante un esplicito richiamo alla creazione di una 'cintura verde' - si legge nel documento delle associazioni ambientaliste - non appare nella stesura della Variante nessun esplicito riferimento a tale indicazione".

La realtà davanti agli occhi di tutti
Le vie del centro sono ormai impraticabili, oltre ad un faticoso shopping - tra automobili, strade rifatte ma non rifinite e barriere architettoniche difficili da superare anche per chi è semplicemente anziano - poco sa e può offrire. Ma non è questa la città che i velletrani hanno sognato e che vorrebbero regalare a chi verrà. Velletri è già una città multiculturale, eppure ci si dimentica, sembra volentieri, di questo. Velletri aspetta un Piano Regolatore, ma non un semplice regolamento edilizio. Velletri vuole avere belle case, ma anche belle strade, ottime scuole, teatri e voglia di vivere in modo intelligente e generoso. Velletri è il paradigma del nostro paese: merita qualcosa di più.

Documenti:
- Revisione alla variante generale al PRG dicembre 2000: "Relazione tecnica" e "Norme tecniche di attuazione".
- Documento "Osservazioni delle associazioni ambientaliste dei Castelli Romani sulla variante al PRG del Comune di Velletri. 15 Giugno 2001"- www.legambientevelletri.it
Dati ISTAT presi da demo.istat.it

 

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