Pubblicato su Politica Domani Num 32 - Gennaio 2004

Giovani e musica
Il mercato della musica
Consumi musicali dei ragazzi dal Rapporto Nazionale sui giovani in Italia

di Chiara Graziosi

Nel 4° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza, di Telefono Azzurro in collaborazione con l'Eurispes, la scheda n. 21 tratta dei consumi musicali e dell'ascolto radiofonico dei giovanissimi.
Per gli adolescenti, la musica diventa spesso un'occasione d'aggregazione e di distinzione. Nelle loro conversazioni spesso i ragazzi usano per sé e i loro compagni delle classificazioni basate non solo al modo di vestire, ma anche a partire dalla musica che si ascolta. "Quello ascolta musica da discoteca. Ah, ma allora è un "truzzo""; "Quell'altro invece ascolta rock e metal. Ma si, quello si vede che è un "metallaro""; "Quell'altro lì invece, per quello c'è solo il reggae. Ci credo è una "zecca"". Classificazioni di questo genere sono comuni e bene accette perché la musica che si ascolta, come gli abiti o l'ideologia politica, sono il collante del gruppo nel quale ci si nasconde, si cresce e dove ci si sente protetti.
I ragazzi, anche giovanissimi (8-11 anni di età) - rileva il Rapporto - hanno a disposizione delle discrete somme di denaro che mettono insieme con paghette (per il 12,3% anche superiori ai 20 euro a settimana), regali per compleanni, onomastici, promozioni, o anche solo per un bel voto preso a scuola. In buona parte (il 68%) dichiarano di mettere da parte le loro "ricchezze", in parte invece spendono i loro piccoli tesori. Fra le spese più indicate dai piccoli consumatori, oltre a uscire con gli amici e comprare libri, fumetti e riviste, c'è l'acquisto di cd e musicassette (14% delle spese).
È interessante notare come i giovani, a partire dai giovanissimi, non siano particolarmente influenzati dalla famiglia e tendano piuttosto a fare da soli le loro scelte (il 16,9 % dei più piccoli e il 50% degli adolescenti) sulla base di esigenze percepite come tali in conseguenza di stimoli esterni. Ovvio quindi che siano i destinatari privilegiati di una miriade di spot pubblicitari, circa 1500 al mese, pari al 57% del totale, che li raggiungono in vari modi: tramite la radio, la tv, internet, i videogiochi, persino i cellulari.
I mass media e le multinazionali del prodotto musicale si sono tuffate da tempo nel campo del prodotto musicale, con la vendita di cd, singoli e video clip. Questo mercato fa presa in particolare sui giovani tra i 18 e i 24 anni, i quali rappresentano il 26% del mercato, e tra gli adulti tra i 25 e i 34 anni, che rappresentano il 28% del mercato. Ed è proprio a questi, studenti nel 25,4% dei casi, lavoratori dipendenti ed operai per il 19,1%, per un totale del 65%, che sono dirette le campagne pubblicitarie delle case discografiche e degli impresari che si trovano dietro i cantanti. Risulta infatti che nel business musicale dal vivo si sono verificati gli incrementi maggiori (+49%): gli spettacoli sono saliti in un anno da 1.963 nel 2000 a 2.574 nel 2001 e gli incassi da 68,13 milioni di euro a 100 milioni di euro. E nel 2003 la partecipazione ai concerti pop è salita ancora di più.
Il mercato discografico è minacciato però dalla pirateria musicale: è infatti costume diffuso comprare cd contraffatti dai venditori ambulanti all'angolo delle strade a un costo inferiore del 70% di quelli originali e scaricare illegalmente file musicali da internet. Dal 1997/98, da quando cioè l'imposta sui prodotti fonografici è aumentata (iva al 20%), la tendenza già radicata - in Italia come in Europa - di acquistare prodotti pirata ha subito una forte impennata: nel mercato illegale vanno a finire 180 milioni di euro, il 25% del totale; e due milioni di italiani scaricano musica da internet. Questo nonostante chi possiede cd contraffatti o illegali rischi una multa di 150 euro.
L'aumento dei prezzi, la facilità di reperire musica in rete e masterizzarla su cd, il fiorente mercato clandestino hanno determinato un calo delle vendite dei cd singoli del 17,7% e un calo nelle novità del 5,6%.
Questa tendenza decrescente non ha colpito però le compilation che invece hanno registrato una crescita rappresentando nel 2002 il 12% del mercato rispetto al 7% dell'anno precedente. I video musicali vanno poi alla grande, con un aumento del 43% del valore e addirittura del 93% per unità.
Il rapporto si sofferma su un dato quanto mai interessante: l'ascolto di musica radiofonica da parte dei giovani. Ascoltano la radio tutti i giorni il 55,7% dei ragazzi fra i 15 e i 17 anni e il 63,1% dei giovani fra i 18 e i 24 anni. Ma numerosi sono anche gli ascoltatori più giovani, fra i 12 e i 15 anni. La musica infatti si può ascoltare soprattutto per radio.

[Eurispes, Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali]

 

4° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza

Grazie anche all'impegno delle scuole italiane l'Eurispes è riuscito a realizzare uno dei più vasti e approfonditi 'identikit' del bambino e dell'adolescente. La rilevazione sul campo ha riguardato circa 84 scuole di ogni ordine e grado, mentre i questionari pervenuti e analizzati sono stati 5.076 per quanto riguarda l'infanzia e 5.710 per l'adolescenza.

(dal Rapporto)
La comunicazione e la cultura
Fra gli adolescenti è diffusa l'abitudine di avere il televisore in camera propria. Ne possiedono uno il 69,6% dei maschi e il 58,9% delle femmine. Analizzando il consumo televisivo in rapporto alle fasce orarie, è emerso che l'ascolto si concentra principalmente durante le ore serali, dalle 19 alle 23. Se parliamo poi di Internet, sempre secondo l'indagine Eurispes del 2003, condotta su un campione di 5.076 ragazzi fra gli 8 e gli 11 anni, il 50,9% dichiara di non collegarsi mai alla Rete, il che indica una diffusione non ancora capillare del mezzo nelle famiglie italiane, ma anche in molti casi, una preclusione all'utilizzo imposta dai genitori ai bambini. Il 43,7% degli intervistati si collega ad Internet qualche volta: si tratta probabilmente di chi non dispone della connessione in casa e la utilizza quando può, altrove; ma anche di bambini che ottengono solo in alcuni casi il permesso dei genitori per navigare. Solo il 3,9% dei soggetti si collega ogni giorno. La stessa indagine ha preso in considerazione anche un campione di 5.710 adolescenti tra i 12 e i 19 anni. La maggioranza degli adolescenti (61,8%) si collega ad Internet per cercare cose interessanti; molti (39,7%) dichiarano di usare Internet per studiare. Un numero consistente di ragazzi si collega per comunicare: usare la posta elettronica (35%) e chattare (26,4%). Sono ancora numerosi coloro che usano Internet per giocare (28,3%), ma meno che fra i bambini. Una minoranza infine afferma di navigare per mandare messaggi sui cellulari (15,2%) e per cercare cose proibite (15,3%).

Per informazioni e per ottenere il Rapporto contattare:
Cristina Setti, Responsabile comunicazione Telefono Azzurro
Tel. 051/225222 - Fax. 051/270854 - cell. 3487987844 - e-mail cristina.setti@azzurro.it

 

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