Pubblicato su Politica Domani Num 30 - Novembre 2003

L'Italia e le fonti pulite
Ultimi in Europa
Le alternative ai combustibili fossili. L'Italia è in ultima fila e ancora non riesce
a stabilire un obiettivo di sviluppo come richiestole dall'Europa

di G. I.

L'articolo qui a fianco mostra come il nostro sistema elettrico potrebbe rinunciare agli approvvigionamenti esteri senza costruire nuove centrali. La dipendenza dall'estero perdurerebbe però a causa delle importazioni di combustibili fossili per alimentare la generazione termoelettrica. L'affrancamento dai combustibili fossili appare nel breve periodo un obiettivo utopico. La linea sulla quale si può lavorare è una progressiva riduzione della dipendenza per due ragioni. Il rispetto dei protocolli di Kyoto e il timore di un aumento del prezzo del petrolio dopo il raggiungimento del fantomatico "picco di produzione" mondiale che in parecchi sostengono imminente.
La Direttiva europea sulle Sorgenti Rinnovabili del 2001 fissa l'obiettivo di produrre, entro il 2010, il 22,1% dell'elettricità dell'UE da fonti rinnovabili; passo essenziale per il rispetto degli impegni presi con l'adesione al Protocollo di Kyoto.
Il WWF, in una recente relazione, mette in luce come, a soli due anni dal varo della direttiva, essa sia già diretta al fallimento. Principali responsabili dell'insuccesso sarebbero Italia, Inghilterra, Grecia e Francia. "Attualmente, Italia e Grecia non hanno ancora adottato un obiettivo nazionale per quel che riguarda le sorgenti di energia rinnovabile": sostiene il rapporto.
Di seguito elenchiamo le più promettenti tra le fonti rinnovabili "pulite" ed una possibilità di miglior utilizzo del termoelettrico.
Il solare termico produce localmente acqua calda ad uso sanitario e di riscaldamento. In Europa sono installati oltre 12 milioni di metri quadrati di collettori. La Germania da sola ne conta più di 4 milioni. L'Italia, paese del sole, solo 270.000 m2. Il solare termico non produce energia elettrica ma permette di risparmiarne. Esso elimina l'uso di boiler elettrici e permette l'immissione d'acqua già calda in lavatrici e lavastoviglie, che devono però essere predisposte.
Il solare fotovoltaico sconta i costi dei pannelli, ancora molto alti rispetto al rendimento, che comunque va migliorando. Per le sue caratteristiche è indicato per una produzione locale e distribuita. La Germania, con una potenza installata di 81 MW, garantisce circa la metà della potenza dell'UE. L'Italia ha una potenza installata di un solo MegaWatt.
L'energia eolica ha raggiunto una maturazione tecnologica tale da essere competitiva con l'energia prodotta in impianti tradizionali. A livello europeo ci si chiede se l'eolico debba essere ancora incentivato. A fine del 2002 la potenza eolica totale nell'UE ha superato i 20.000 MW. Di questi, 12.000 sono in Germania. L'Italia si ferma ad 800MW. Questa tecnologia stenta a decollare in Italia perché le pale eoliche hanno un notevole impatto paesaggistico. Tutto sommato appare un eccesso di zelo di cui fa le spese una fonte davvero "pulita" anche considerando che, in caso di necessità, lo smantellamento di una centrale eolica è pressoché immediato e non lascia traccia.
L'energia idroelettrica non ha bisogno di presentazioni. È largamente utilizzata nel nostro paese e garantisce un'alta efficienza. In casi d'emergenza le centrali idroelettriche spente sono riavviate in tempi brevissimi. Le dighe necessarie per questa tecnologia creano però enormi sconvolgimenti negli ambienti e nelle società umane interessate. La linea guida per i nuovi impianti dovrebbe essere quella di realizzare piccole centrali molto diffuse per minimizzare l'impatto e spalmarlo sul territorio.
Nell'uso dei combustibili fossili -lungi dall'essere eliminati- va privilegiata la micro-cogenerazione. I piccoli impianti permettono un approvvigionamento locale e distribuito di energia elettrica ed acqua calda che, a parità di consumi nazionali, riduce il carico sulle linee degli elettrodotti e garantisce una maggiore efficienza rispetto alle grandi centrali.

 

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