Pubblicato su Politica Domani Num 28/29 - Sett/Ott 2003

Terapie anti-HIV: il Sud Africa fa scuola

di Alessio Fatale

Nel 1997 Nelson Mandela, allora presidente del Sud Africa, di fronte all'impossibilità del suo governo di fornire ai malati di AIDS la costosissima terapia anti-Hiv messa a punto nei laboratori occidentali, promulga il "Medical Act". La legge consente di importare farmaci "copiati" prodotti a basso costo o di fabbricarli localmente, senza pagare i diritti di brevetto. L'Associazione dell'industria farmaceutica del Sud Africa blocca immediatamente la legge, accusata di violare le regole del commercio mondiale stabilite dal WTO in materia di proprietà intellettuale.
Il prezzo della cura dell'HIV - tra i 15 e i 30 mila dollari - già molto alto per l'Europa e gli Stati Uniti è chiaramente insostenibile per i Paesi in via di sviluppo. Alcuni Paesi (fra questi il Brasile, l'India e la Thailandia) hanno trovato una scappatoia: copiare i farmaci di marca e metterli in circolazione a poco prezzo. In questo modo un anno di terapia anti-Hiv, ad esempio, viene a costare 600 dollari.
Il vertice ministerale del WTO di Doha (2001) ha sancito in materia di Trips* che in situazioni di calamità sanitaria, come è per i 25 milioni di sieropositivi in Africa, i paesi con gravi difficoltà finanziarie possono essere esentati dai costi di brevetto. È in questo modo che i Paesi che pure sono entrati nel WTO e hanno firmato il Trips possono sottrarsi alle regole, almeno per il momento.
L'Organizzazione mondiale della sanità si è ufficialmente schierata a fianco del Sudafrica. Il Kenya ha annunciato che seguirà l'esempio sudafricano e introdurrà una legge per importare medicinali anti-Aids a costi contenuti. Il governo di Washington, che era dato per compatto dietro le multinazionali del farmaco, in realtà pratica una virtuosa flessibilità.
* Trips = "Trade-Related Intellectual Property rightS" (diritti di proprietà intellettuali in riferimento al commercio)

 

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