Pubblicato su Politica Domani Num 28/29 - Sett/Ott 2003

Gialal ad-Din Rumi

 

Fra i poeti mistici islamici viene concordemente assegnato importanza primaria a Maulana (= nostro signore) Gialal ad-Din Rumi, nato nel 1207 a Balkh, in Khorasan - nell'odierno Afghanistan - e morto nel 1273 a Konya, nell'attuale Turchia, ove ha tuttora sede la confraternita sufi Mevleviyye, i cosiddetti dervisci danzanti, ispirata dal suo insegnamento. Per poter, almeno sommariamente, comprendere qualche aspetto del pensiero di Rumi, le cui caratteristiche sono comuni a buona parte del misticismo musulmano, ecco una poesia tratta dal suo Canzoniere.

L'Uomo di Dio
L'Uomo di Dio è, senza vino, ubriaco,
l'Uomo di Dio è, senza cibo, già sazio.
L'Uomo di Dio è pazzo e stupito,
l'Uomo di Dio non mangia e non dorme.
L'Uomo di Dio è re sotto il saio,
l'Uomo di Dio è, in diroccate rovine, tesoro.
L'Uomo di Dio non è d'aria e di terra,
l'Uomo di Dio non è d'acqua e di fuoco.
L'Uomo di Dio è mare senza sponde,
l'Uomo di Dio piove perle senza bisogno di nube.
L'Uomo di Dio ha cento lune e cieli,
l'Uomo di Dio ha pur cento soli.
L'Uomo di Dio è per Realtà sapiente,
l'Uomo di Dio non ha dottrina di libro.
L'Uomo di Dio è oltre fede e non fede
l'Uomo di Dio è oltre il male e il bene.
L'Uomo di Dio è cavaliere venuto dal Nulla,
l'Uomo di Dio è venuto su glorioso destriero.
L'Uomo di Dio è Shams ad-Din* nascosto,
l'Uomo di Dio tu cerca e tu trova.

Poesia tratta da RUMI, Poesie mistiche, a cura di A. Bausani, Rizzoli (BUR), Milano 1980, pp. 53-54.

*l maestro sufi di Rumi.

 

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