Pubblicato su Politica Domani Num 26/27 - Giugno/Luglio 2003

Europa
Quale Costituzione?
Dall’Europa dei mercanti a quella dei cittadini

Alessandro Lovato

Costituzione, dal latino “constituere” (costituire), significa in senso giuridico “ Complesso delle leggi che stanno alla base dell’ordinamento giuridico di uno Stato”. La Costituzione europea è quindi il testo base dello Stato Europa. I cambiamenti di nome dell’originaria “Comunità Economica Europea” del 1957, prima in “Comunità Europea” ed infine in “Unione Europea” sottolineano che la cooperazione tra gli Stati membri diventa col passare del tempo sempre più stretta e non si limita più al solo livello economico. Con la Costituzione si è arrivati ad una svolta storica, come hanno sottolineato Prodi, Giscard d’Estaing, Ciampi Chirac, Shroede. Gli stati nazionali europei, pur conservando le loro preziose caratteristiche culturali, stanno per fondersi in un solo grande Stato basato su una sola Costituzione. È dal 28 Febbraio 2002 che la Convenzione ne ha iniziato la stesura: da allora ne ha fornito varie bozze che sono state, in alcuni passi, oggetto di discussioni. Gli argomenti più delicati (e più discussi) sono essenzialmente quattro.
Il primo è il Preambolo del testo Costituzionale, quello in cui dovrebbero comparire le caratteristiche comuni agli europei, le modalità e i fini della fondazione di uno Stato europeo. Le obiezioni, portate avanti dal Vaticano, dal Partito Popolare Europeo e da stati quali la Spagna e l’Italia, sono nate per l’assenza di un preciso riferimento alle radici cristiane dell’Europa. Il secondo riguarda il ruolo del Consiglio dei ministri dell’Unione e della Commissione europea che adesso si trovano spesso a svolgere i medesimi compiti. Se la Costituzione desse più poteri al Consiglio sarebbero più tutelati gli interessi dei singoli stati, se assumesse maggior rilievo la Commissione si sarebbe più facile prendere decisioni condivise a maggioranza da tutti gli europei.
Il terzo punto è cruciale: adesso molte decisioni a livello europeo - come per la PESC (Politica Estera di Sicurezza Comune) -, sono votate all’unanimità, con il diritto di veto. L’Europarlamento invece vota le proposte della Commissione a semplice maggioranza. Con il diritto di veto si creano barriere per preservare vantaggi (e privilegi) di singoli stati. Con il criterio della maggioranza, se da un lato si fa ciò che la maggioranza degli europarlamentari ritiene giusto, dall’altro può capitare che eventuali decisioni prese creino svantaggi per alcuni stati. Al riguardo, nell’articolo 24 della bozza costituzionale del 28/05/2003, si lascia il criterio di maggioranza semplice per le votazioni dell’europarlamento, ma si introduce quello di “maggioranza qualificata” per il Consiglio dei ministri. La “Maggioranza qualificata” è definita come “voto della maggioranza degli Stati membri, che rappresenti almeno i tre quinti della popolazione dell'Unione”. L’ultimo punto riguarda la politica estera e, in particolare, la figura del ministro degli esteri e della difesa comune. La decisione di mettere in atto una difesa comune europea e quindi la costituzione di una forza armata europea offre vantaggi e svantaggi. Essa infatti se da un lato limita la libertà d’azione dei singoli stati, dall’altro aumenta il peso dell’Europa in campo internazionale. Le decisioni in politica estera saranno prese da un ministro degli esteri con l’avallo del Consiglio dei ministri e dell’Europarlamento votanti rispettivamente a maggioranza qualificata e a maggioranza semplice. I tanti contrasti che spesso hanno coinvolto anche le più alte cariche dell’Unione - ricordiamo quella tra Prodi e Giscard d’Estaing -, non sono stati negativi: la stesura della Costituzione è di fatto andata migliorando di volta in volta. È importante che i cittadini dell’Unione siano partecipi della svolta storica che stiamo vivendo e che conoscano chiaramente le questioni di cui si discute; la partecipazione attiva, che è alla base della democrazia reale, dipende da questa conoscenza.
Il sito ufficiale della Convenzione Europea è http://european-convention.eu.int/. Ricordando che l’informazione è l’anima della democrazia l’invito è di visitare questo sito.

 

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