Pubblicato su Politica Domani Num 26/27 - Giugno/Luglio 2003

Cinema estate
Matrix Reloaded
Il futuro è un incubo in latex

Alessandro De Angelis

Quand’è che il futuro ha smesso di essere una speranza per diventare una minaccia? Probabilmente quando la paura dell’ignoto ha perso le forme aliene dell’extraterrestre e ha rivelato la propria sinistra banalità di ”elettrodomestico”, nello sguardo rosso sangue del computer impazzito Hal 9000. Da allora la fantascienza sembra essersi ripiegata su sé stessa, sempre più vicina alla terra, nello spazio e nel tempo, dai replicanti disillusi di Blade Runner, alle macchine assassine di Terminator, fino al lucido, silenzioso annichilimento messo in atto con geniale precisione dall’intelligenza sovrumana di Matrix. Serpi in seno, mostri di Frankenstein cibernetici che si rivoltano contro i loro creatori sopraffacendoli.
Continua in Matrix Reloaded la strenua resistenza dei ribelli informatici contro l’interfaccia malvagia, l’incubo virtuale che imprigiona gli uomini in una vita sognata, una finzione senza senso né fine. Ha ragione il produttore Joel Silver quando afferma che Matrix Reloaded è stato pensato per mettere un punto fermo nella storia del cinema d’azione e di fantascienza. Il seguito del film che aveva avuto sui primi anni del ventunesimo secolo cinematografico l’effetto che Blade Runner aveva ottenuto due decenni prima, è all’altezza delle aspettative, anche se nel confronto col primo capitolo della serie perde un po’ a causa di una eccessiva verbosità e di una lunghezza, forse immotivata. L’elemento che spicca del film è dato dalla continua fusione di tecnologia con una filosofia incentrata sulla fede in un’antica profezia che porta lo spettatore a riflettere su quello che è e resta uno dei temi portanti della fantascienza: il valore della libertà e il suo prezzo. È nel parallelismo tra realtà apocalittica e finzione di normalità che il film ritrova il proprio senso, un vertiginoso andirivieni, senza nessun tentativo di spiegazione, tra sogno e vaticinio, presente e futuro costellato da personaggi affascinanti, coreografie di letale eleganza e scene d’azione piene di adrenalina.
Mettendo un po’ da parte il ricordo del primo capitolo della serie possiamo goderci tutta la potenza visionaria di questo sequel che, non potendo emozionare, riesce senz’altro a meravigliare. E davvero non è poco, in attesa della fine.

 

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