Pubblicato su Politica Domani Num 26/27 - Giugno/Luglio 2003

Il tempo che ... ti sorpassa, che passa

Cristina Mizzoni

Ha senso, oggi, porsi ancora domande sull’uomo, sul valore ed i limiti della sua esistenza, sulle responsabilita che l’acompagnano?
Il frastuono degli eventi e delle informazioni che inondano la nostra quotidianeità ci riduce, paradossalmente, proprio nel nostro quotidiano confronto col mondo, a spettatori inattivi e utenti, anzichè agenti, del sistema della vita. Porsi delle domande, invece, significa accettare l’inquietudine della mancanza di una risposta. È perciò più rassicurante avere risposte, anzichè fare domande. Soprattutto se le risposte sono esse stesse tranquillizzanti. E le risposte ufficiali ci dicono che siamo già nel mondo migliore possibile e quel poco che rimane ancora da ritoccare è già nell’attenzione di chi di dovere. Quindi, ragazzi e ragazze, godiamoci questo mondo presente e ciò che esso ci offre, perchè “del diman non c’è certezza” diceva Lorenzo il Magnifico ne Il trionfo di Bacco e Arianna.
La giovinezza è quel periodo di passaggio tra l’adolescenza, piena di dubbi e incertezze, e l’età
Adulta, colma di nuove responsabilità; è il breve periodo “che si fugge tuttavia”, ma molto intenso in cui gli esseri umani si dilettano nella loro pienezza fisica, nella loro invincibilità, con la spensieratezza di una nuova fanciullezza, prima di portare sulle spalle quello che consideriamo il peso del mondo intero. È un’età magica, fatta di nuove esaltanti emozioni ed esperienze; e tra queste, forse, la più elettrizzante è l’amore che “fa galoppare il suo sangue selvaggio che assale la guancia” (W. Shakespeare in Romeo e Giulietta).
Noi giovani ci sentiamo liberi, poichè ci rendiamo conto che per noi si stanno aprendo le porte della maturità, alla quale ci rivolgiamo con curiosità ed attenzione, ed è durante questo periodo che scopriamo la nostra saggezza e astuzia. L’atteggiamento che ci propone Lorenzo il Magnifico nella sua ballata, attraverso il festoso corteo di maschere con la presenza di Bacco, dio del vino e della gioia, che vive con felicità ogni momento, è già diffuso in parte dei giovani d’oggi. Coscienti del fatto che il tempo trascorre rapido ed è destinato a cancellare la gioventù, i giovani non si preoccupano del futuro, di ciò che li aspetterà, ma colgono ogni attimo. “Carpe diem”, scriveva Orazio.
Talvolta, però, può succedere di sentirsi presi da un momento di sconforto pensando a ciò che può riservare il futuro, alla strada ancora da percorrere, alle probabili difficoltà da incontrare. Ma perché turbarsi al pensiero del futuro? Approfittiamo piuttosto delle esperienze per acquistare maggior fiducia in noi stessi. Quando un domani stringeremo tra le mani i nostri vent’anni tutto sarà solo un ricordo perchè il tempo passa e ci sorpassa.
Il tempo di un sorriso e diventiamo grandi, il tempo di sapere e non ci importa più, e della breve farsa che recitavamo come primi attori, restiamo spettatori.
Dunque, non ti curare del domani, ma ubriacati di questa giovinezza.

 

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