Pubblicato su Politica Domani Num 26/27 - Giugno/Luglio 2003

Farò
comprerò,viaggerò,realizzerò,studierò

Anna Chiara Salvi

L’uomo è proiettato verso il futuro, ha il bisogno continuo di pensare a cosa accadrà nel suo domani, che immagina sempre migliore del suo presente e così non si gode gioiosamente quegli attimi che, appena vissuti, sono già passato.
I giovani d’oggi, che vivono in una società in perenne sviluppo, lanciano le loro azioni nel loro domani. La società li mette quotidianamente di fronte ad avventure diverse e così, spesso,i ragazzi non badano alla bellezza del presente e dell’inaspettato.
Hanno veramente bisogno dei loro sogni? A volte si, perché sentono il desiderio di prefiggersi delle mete. Ma se entriamo in un’aula durante una lezione scolastica, troveremo il tipo che pensa alla vittoria della partita di basket del giorno appena passato, quello che è immerso nel mare del futuro, chi ascolta la lezione. Tutti sono distratti e nessuno coglie quei significati importanti che possono diventare insegnamenti per la vita scritti dall’inquieto Petrarca, dall’ironico Ariosto o dal grande Orazio. Il professor Keating nel film l’Attimo fuggente fece leggere questo passo ai suoi alunni: “Cogli la rosa quando è il momento”, perché, se ci pensiamo bene, un giorno smetteremo di respirare e saremo cibo per vermi. In quel momento dove sarà il nostro futuro? Forse qualcuno lo vivrà al posto nostro, ma noi non saremo i protagonisti.
Noi giovani pensiamo di essere destinati a cose grandi, siamo pieni di speranze, abbiamo voglia di crescere e di maturare. “Il tempo comunque vadano le cose passa e se ne frega se qualcuno è in ritardo” così canta Jovanotti; ma non possiamo vivere con l’angoscia dei minuti che volano via.
La vita è fatta di piccoli momenti fuggenti, cogliamoli tutti, non lasciamoli scappare.
E il presente abbraccia il passato con il ricordo, e con l’ansia dell’avvenire.

 

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