Pubblicato su Politica Domani Num 25 - Maggio 2003

Commissione pari opportunità

Laura Picca - Carolina Cametti

Il 30 Aprile, insieme ad altri ragazzi di altre scuole del Lazio abbiamo vestito per un po’ i panni dei parlamentari europei. L’idea di fondo del progetto era di permettere a giovani studenti di approfondire le loro conoscenze sull’UE e capire come si svolge il lavoro a Bruxelles simulando una seduta del Parlamento Europeo. A questo scopo erano state formate, nelle scuole che hanno partecipato al progetto, delle Commissioni di studio che avrebbero dovuto esporre in “seduta parlamentare” le risoluzioni proposte per un determinato problema scelto in precedenza. Alla fine i “parlamentari” presenti avrebbero dovuto giudicare con una votazione (favorevoli, contrari o astenuti) quale fra le proposte presentate doveva essere accolta.
Il nostro gruppo (formato da Daria D´Agapiti, Carolina Cametti, Silvia Castagna, Annamaria Emili, Eleonora Marchesani, Laura Picca, Fabiola Spina, Flavia Tulli, Chiara Trovini, Susie Aminian, Chiara Persichilli, Federica Zaccagnini) affrontava il tema delle pari opportunità: si trattava di proporre la linea politica che avrebbe dovuto seguire l’UE per consolidare il principio della parità nei paesi dell’Unione e per introdurre questo principio in quelli che ancora oggi non riconoscono pieni diritti alle donne.
La riunione è iniziata con un “ice-breaking”, nel quale Carmine Rodi, organizzatore dell’iniziativa, ha chiesto ai presenti quali fossero le loro aspettative o le loro paure. Noi abbiamo risposto che speravamo di non sfociare nel femminismo e che avevamo paura che il pranzo poteva non essere di nostro gradimento. Il momento di esporre il lavoro è comunque arrivato per noi solo nella seconda parte della giornata. Dopo la presentazione della mozione si è aperto il dibattito. Il primo punto ad essere stato criticato riguardava l’apertura di scuole politiche di formazione professionale per donne. Un ragazzo ha osservato che potevano sembrare “scuole di recupero mentale”. Il fraintendimento era chiaro e probabilmente era dovuto ad una nostra mancanza: nel testo infatti non risultava abbastanza chiaramente che l’accesso a tali scuole era consentito sia a uomini che a donne. Probabilmente quindi questa proposta sarà sottoposta ad emendamento. Altre critiche sono state avanzate alla risoluzione nella quale noi abbiamo proposto la parità di retribuzione per uomini e donne in caso di lavoro di uguale valore. In un intervento un ragazzo ha affermato che non avendo le donne la stessa prestanza fisica degli uomini sono svantaggiate rispetto agli uomini, quindi, se fanno lo stesso tipo di lavoro debbono ricevere una paga più alta. Una specie di discriminazione al contrario alla quale ci siamo opposte con forza. Le obiezioni comunque sono state accettate di buon grado e controbattute. Alla fine, in seguito alle votazioni - che non sempre ci sono sembrate giuste, soprattutto nella parte conclusiva della giornata, quando una scuola ha dovuto lasciare l’aula e i restanti hanno preferito favorire la loro città anziché sostenere mozioni a nostro parere forse anche più brillanti - tra le quattro Commissioni sulle pari opportunità è passata la nostra con 56 pareri favorevoli.
I lavori riprenderanno il 27 Maggio quando, in un nuovo incontro a Roma, verranno presentati e votati i vari emendamenti.

 

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Num 25 Maggio 2003 | politicadomani.it