Pubblicato su Politica Domani Num 25 - Maggio 2003

Commissione Affari Costituzionali

Alessandro Lovato

Nonostante la tensione e l’emozione per il parlare in pubblico fossero presenti, sapevamo bene che il nostro compito era più semplice rispetto a quello delle altre commissioni della nostra scuola. La nostra era infatti l’unica proposta riguardante “Affari Costituzionali” e sarebbe passata all’esame dell’Europarlamento dei giovani anche senza la maggioranza dei voti favorevoli. Non riusciamo però a capire perché un argomento importante, quale la stesura della Costituzione Europea, non sia riuscito ad attirare l’interesse degli altri gruppi. Probabilmente la risposta sta nella complessità e variegatura della proposta.
La nostra proposta faceva riferimento all’assetto politico dell’unione, alla decisione del nome, alla protezione dell’ambiente, alla difesa, all’istruzione, al diritto civile e penale. Il dibattito che di norma precedeva la votazione è stato, in particolare nel nostro caso, molto lungo e complesso. Abbiamo dovuto dare risposte a quesiti sempre ben formulati su argomenti specifici. Ci siamo trovati di fronte a domande di Commissioni (Affari Sociali, Sanità e Beni Ambientali, Esteri e Difesa) che avevano affrontato nella loro mozione quegli stessi argomenti che noi avevamo trattato, almeno a grandi linee, anche nel nostro lavoro. Le nostre proposte, per la loro intrinseca complessità, erano suscettibili di incomprensioni ma, in ogni caso, proponevano chiaramente una stretta unione fra i diversi Stati e una unificazione di norme e leggi in campi quali l’amministrazione, la giustizia, la difesa, l’istruzione, che si sarebbe dovuta realizzare in tempi brevi. Il risultato della discussione è stato positivo, come risulta dall’esito della votazione: 57 favorevoli, 33 contrari e 7 astenuti. Nonostante la netta affermazione quel 57 a 33 evidenzia una netta divisione netta, che sui temi costituzionali è presente anche nell’Europarlamento di Bruxelles. Il dato più importante è stato sicuramente, rispetto alle altre mozioni, il basso numero di astenuti, indice di interesse e partecipazione.
Le nostre impressioni della giornata sono state sicuramente molto positive. Aldilà dell’approvazione della nostra mozione, abbiamo potuto capire, lavorando nel nostro piccolo Europarlamento, come funziona quello vero, confrontandoci con altri ragazzi, che in aula dovevamo chiamare “colleghi”. Insomma un ottimo esempio di democrazia dialogata, reale e diretta, come dovrebbe essere quella di tutti i parlamenti. Questa democrazia di alto profilo è venuta meno solamente verso la fine della giornata quando le diverse scuole hanno fatto “blocco” favorendosi fra loro. Il risultato di questo “blocco” è stata la bocciatura della quarta mozione proposta dai nostri compagni di scuola.
Le mozioni che sono passate saranno sottoposte ad emendamenti il 27 Maggio durante la seduta plenaria dell’Europarlamento dei giovani, un’altra tappa verso una meta importante: l’Europa dei giovani.

 

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