Pubblicato su Politica Domani Num 25 - Maggio 2003

Brevi dall'Iraq

 

Nel nord Iraq (governatorati di Dohuk, Erbil e Sulaymaniyah) i bambini hanno ripreso ad andare a scuola.

La Croce Rossa italiana è stata duramente contestata dal Comitato internazionale della Croce Rossa. Due le ragioni: l'ospedale da campo è stato montato in una zona di Bagdad dove già ci sono altri ospedali ed è arrivato scortato dai carabinieri.

A Bagdad il 7,7% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione acuta (oltre 1 milione e 1,3 milioni sono quelli a rischio). La situazione è peggiorata: un anno fa i bambini malnutriti erano il 4%. (dati UNICEF)

La mancanza di acqua, e quindi l'assenza di adeguati servizi igienici, e l'acqua insalubre sono la causa prima di attacchi di diarrea acuta specie fra i bambini. Disidratazione e quindi malnutrizione sono le conseguenze.

Aumenta il numero di bambini che vagabondano per le strade, piccoli affamati che rovistano nella spazzatura e orfani fuggiti dai centri di accoglienza. Molti i bambini scomparsi. Lo stato di confusione generale non permette di verificare se sono stati accolti da parenti o vicini.

Stanno arrivando in Iraq cibo, medicinali e acqua. Occorre però lavorare sulle infrastrutture: l'80% della popolazione dipende ancora dagli aiuti umanitari.

In Iraq ci sono cinque ospizi pubblici. Fatiscenti edifici dove il regime nascondeva vecchi e pazzi. Nel centro di Dar-Raayeh Musinnim, in un sobborgo a nord di Bagdad, vivevano 150 ospiti in condizioni "choccanti", ha detto Nino Sergi, presidente di Intersos.

La ricostruzione dell'Iraq sarà affidata alle "potenze occupanti", ha deciso l'ONU. Cadono le speranze di intervenire nutrite dalle ONG. Si butta così al vento tutta una enorme ricchezza fatta di generosità ed esperienza conquistate sul campo.

 

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Num 25 Maggio 2003 | politicadomani.it