Pubblicato su Politica Domani Num 24 - Aprile 2003

Brevi sull'acqua

di m.m.

Chi difende l'acqua?
La Banca Mondiale. Nel 3° Forum Mondiale sull'Acqua di Kyoto la BM, insieme ad altre organizzazioni internazionali, ha preso l'impegno di aumentare gli investimenti a protezione delle risorse idriche. Peccato però che gli investimenti promessi siano solo a favore del settore privato. L'80% dei fondi stanziati dalla BM per l'acqua sono stati utilizzati per la costruzione di strutture private; solo l'1% è andato a favore di organismi pubblici che garantiscano l'accesso all'acqua per tutti.

Gli scandali dell'acqua
Lo scorso ottobre un insegnante con il pallino del giornalista, Jean-Philippe Joseph, è stato portato in tribunale dalla Lyonnaise des Eaux, il ramo francese della Suez, la seconda più grande multinazionale dell'acqua, dopo la Vivendi Universal. L'accusa: diffamazione. In un'intervista radiofonica rilasciata a France Culture, Jean-Philippe aveva accusato le multinazionali di ricevere indebitamente denaro pubblico, di usare la corruzione come metodo per assicurarsi il mercato dei servizi idrici e di speculare sul prezzo dell'acqua.

Privatizzare l'acqua
La Banca Mondiale ritiene che l'acqua sia meglio garantita da privati piuttosto che da istituzioni pubbliche. Le imprese private che gestiscono le risorse idriche, preferiscono investire nei centri urbani, dove il prezzo dell'acqua è alto, piuttosto che nelle zone rurali. Però l'80% delle popolazioni che non hanno accesso all'acqua vivono in zone rurali. Se la società civile non riuscirà ad intervenire nelle politiche internazionali dell'acqua e non si porrà un freno alla privatizzazione del controllo delle risorse idriche, nei prossimi 10 anni circa il 50% della popolazione mondiale avrà problemi di accesso all'acqua, e i singoli Stati non potranno intervenire.

 

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