Pubblicato su Politica Domani Num 24 - Aprile 2003

Da Kyoto a Firenze
Acqua, bene di tutti
Prospettive future e soluzioni

Chiara Graziosi

Kyoto, Shiga e Osaka, le sedi del 3° Forum Mondiale dell'Acqua (16-23 marzo 2003), condividono le risorse idriche del Lago Biwa, bacino idrico del fiume Yodo. La loro collaborazione nell'organizzazione del Forum è simbolo della necessità di cooperare a livello mondiale per risolvere i problemi legati all'acqua.
Il consumo di acqua dolce si è sestuplicato tra il 1900 e il 1995 (più del doppio del livello di crescita della popolazione). Circa 1/3 della popolazione mondiale vive in paesi considerati ad emergenza idrica a causa dell'alto consumo idrico che supera del 10% il totale dell'offerta. Se questo trend dovesse continuare, nel 2025 due terzi della popolazione della terra vivrà in condizioni di emergenza idrica.
La quantità di acqua disponibile sul pianeta, se pur non elevata, sarebbe sufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti, se non fosse che la distribuzione delle risorse idriche non è equa. Il Forum Mondiale dell'Acqua (oltre 23.000 partecipanti) si propone obiettivi pratici, il dimezzamento entro il 2015 del numero di persone che non hanno accesso ad acqua potabile né a condizioni igieniche adeguate, e obiettivi didattici, l'educazione al consumo intelligente dell'acqua e la denuncia di situazioni di spreco. Nei paesi sviluppati i maggiori sprechi si hanno nell'agricoltura dove si consuma circa l'80% dell'acqua disponibile. Nell'uso domestico per risparmiare si potrebbe proporre l'utilizzo di un sistema idrico doppio di acque potabili e acque meno pulite per i consumi secondari. Il vero problema è però l'inquinamento. Questo colpisce in primo luogo le falde acquifere, che rappresentano il 30% dell'acqua dolce del pianeta. È da qui che proviene il 97% di tutta l'acqua dolce che può essere utilizzata. Questa miniera rinnovabile ma non inesauribile, è sempre più minacciata dall'impiego di ingenti quantitativi di additivi chimici in agricoltura i quali giungono nelle falde veicolati dalle acque meteoriche e di dilavamento, e dalla contaminazione prodotta dagli scarichi civili urbani e industriali. Tutto ciò degrada la qualità dell'acqua che diventa inadatta, oltre che per l'uso alimentare, anche per l'irrigazione. Le conseguenze sono l'aumento delle probabilità di malattie, specie nei paesi più poveri, e costi esorbitanti per i cittadini.
Nel 3° Forum Mondiale dell'acqua è stata sottolineata l'importanza dell'acqua, l'oro blu del XXI secolo, in ambito geo-politico: si è già innescata la corsa all'approvvigionamento dell'esclusiva nella distribuzione dei servizi idrici (favorita dalle politiche della Banca Mondiale). Oggi solo il 5% delle riserve idriche del mondo è in mano a privati; questa percentuale però sta aumentando: gli utili dell'industria dell'acqua sono infatti il 40% di quelli del settore petrolifero e sono significativamente più alti di quelli del settore farmaceutico, oggi vicini ai mille miliardi di dollari. E con il peggiorare della situazione idrica le prospettive economiche legate allo sfruttamento dell'acqua saranno sempre più promettenti. Le quotazioni in borsa dei due più grandi colossi del settore, le industrie francesi Vivendi Universal e Suez, che erogano insieme servizi idrici e fognari a più di duecento milioni di utenti in 150 paesi, sono aumentate e nel solo 1999 Vivendi e Suez hanno effettuato acquisizioni di industrie idriche per 15 miliardi di dollari. È in rapida crescita l'industria dell'imbottigliamento (al ritmo annuo del 20%), alimentata dall'esigenza di acqua pulita; e, parallelamente, cresce l'inquinamento ambientale dovuto alla produzione e alla diffusione di bottiglie in plastica non riutilizzabili.
Contro il reale pericolo di una crisi idrica imminente e lo sfruttamento strategico delle risorse idriche il Forum di Kyoto propone di considerare l'acqua un diritto per tutti e non una merce, cosa questa che giustificherebbe la vendita di acqua e la privatizzazione dei servizi idrici.
Quello di Kyoto non è l'unico tentativo internazionale di unificare le forze per trovare una soluzione al problema idrico. Il 21 e 22 marzo si è tenuto a Firenze il Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua per sottolineare l'importanza del riconoscimento dell'acqua come bene comune e dell'accesso all'acqua come diritto umano e sociale universale. Scopo del Forum di Firenze è di responsabilizzare la comunità internazionale spingendola a un ruolo attivo sia come promotrice di cambiamenti, sia con finanziamenti collettivi a favore delle attività volte alla tutela di questo bene. L'accusa principale che il Forum Alternativo di Firenze muove all'incontro di Kyoto è di proporre soluzioni che favoriscono il modello francese di privatizzazione dell'acqua, negando così in effetti il diritto all'acqua.
Nonostante le diverse interpretazioni del problema da parte degli organismi internazionali, il principio che si vuole affermare è che l'acqua è di tutti, non è una merce, è un bene comune il cui accesso va garantito oltre la logica del mercato. L'acqua non può divenire quindi strumento di ingiustizia, di oppressione o di ricatto da parte di una singola nazione, governo, impresa.

Approfondimenti
www.world.wather-forum3.com ; www.contrattoacqua.it

 

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Num 24 Aprile 2003 | politicadomani.it