Pubblicato su Politica Domani Num 22 - Febbraio 2003

Il volto umano dell'economia
America. Punto e a capo.
Un libro di Marco Vitale

m.m.

Questo libro di Marco Vitale "… non è scritto da una persona estranea al mondo professionale e manageriale americano. Dal 1962 al 1979 sono stato, come partner dell'Arthur Andersen, membro attivo di quel mondo. L'ho conosciuto e l'ho vissuto dall'interno. Ed anche dopo il 1979 sono stato, intellettualmente e professionalmente, sempre vicino, nel pensiero ed anche operativamente, allo stesso. Ho a lungo ammirato e amato l'America, che mi ha insegnato quasi tutto in materia di professionalità, e verso la quale la mia riconoscenza è immensa. Ma questo legame e questo amore non mi impediscono di capire che l'America, negli ultimi venti anni, ha segnato, in materia economico-finanziaria, un'involuzione terribile."
Con passione e rimpianto, ma anche una straordinaria energia e una intensa carica di vitalità e di profonda convinzione interiore l'autore ripercorre le ragioni del crollo dei mercati finanziari mondiali di questi ultimi anni. Comportamenti, personaggi, commistioni ambigue, conflitti di interessi sono indicati con estrema lucidità e schiettezza e tutto è riportato ad un unico denominatore comune: la caduta in economia e finanza di quell'etica che negli anni dal dopoguerra agli anni '70 ha fatto la grandezza dell'America e del capitalismo mondiale. Vitale non si limita ad indicare le cause della rovinosa caduta, le documenta e soprattutto indica i modi in cui sarebbe possibile recuperare e risollevarsi dal baratro prima che questo diventi un buco nero capace di tutto inglobare e tutto distruggere, offrendo al lettore esempi di comportamenti "virtuosi" che imprese consapevoli hanno già messo in essere e stanno sperimentando sul c

Marco Vitale elenca una serie di temi di fondo legati al contenuto e alle ragioni del suo libro:
- "Le crisi societarie e finanziarie degli anni 2001 e 2002 non sono un piccolo accidente ma la conseguenza di un terremoto che si andava preparando da tempo. Esse sono momenti di una crisi di proporzioni storiche, che avrà lunga durata ed effetti profondi non tutti, ad oggi, decifrabili."
- "L'esperienza americana ci impartisce una lezione formidabile della quale dovremmo tenere conto: senza fiducia nessun sistema, per quanto potente, può reggere; e la fiducia si basa in via primaria, sulla responsabilità e la correttezza personale dei singoli operatori e solo in via secondaria sulle regole e sui controlli."
- "Punto centrale della crisi economico-finanziaria a livello mondiale è il diffondersi dei conflitti di interesse e della consapevolezza della necessità di affrontarli e rimuoverli."
- "L'Europa non può limitarsi né a prendere atto, né a compiacersi della crisi americana, né a criticare l'America. Deve tirarsi su le maniche e collaborare, assumendosi delle proprie più incisive responsabilità."
- "La globalizzazione, che per brevità chiamerò, con grossolana semplificazione, all'americana, è fallita. Si è frantumata sotto la spinta di profondi squilibri …La fine della globalizzazione imposta e indiscriminata è il tema di fondo del mio libro nel quale tutti gli altri temi si inquadrano."

Prende corpo un nuovo modello di economia in grado di superare finalmente gli opposti fondamentalismi ideologici: quello comunista che vede nel capitale e nel capitalista il "nemico" della povera gente e quello ultraliberista che fa delle "regole del mercato" l'unico feticcio da adorare e sul cui altare sacrificare la correttezza, l'etica, il rispetto per la persona, la tutela dell'ambiente. Nell'uno e nell'altro caso le povere genti del sud e del nord del mondo non hanno avuto né potevano avere alcuna voce: utili idioti nel primo, ai fini del mantenimento del potere e della ricchezza solo per pochi, puri mezzi di produzione, peggio che schiavi da sfruttare, nel secondo caso.
Vitale, che è naturalmente lontano dal fondamentalismo ideologico comunista, insiste su una visione dell'economia a misura di "persona", nella quale cioè tutti "gli strumenti chiave dell'economia-impresa, mercato, profitto - pur essendo al servizio dell'efficienza - devono essere inquadrati in un disegno che fa capo alla responsabilità personale delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa, nei confronti del mondo nel suo insieme." Si tratta di un'economia alla quale tutti debbono contribuire. Perché la leadership delle armi non basta per costruire un mondo dove valga la pena di vivere, occorre costruire tutti insieme questo mondo e "… questa è la mia ultima tesi di fondo, a questa ricostruzione noi tutti siamo chiamati: europei, cittadini del Sud del mondo, leader mediterranei.

"Marco Vitale, "America. Punto e a capo. Una lettura non conformista della crisi dei mercati mobiliari" - Ed. Libri Scheiwiller, Milano 2002, pg 191, € 14,00

 

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