Pubblicato su Politica Domani Num 20 - Dicembre 2002

Registi
Martin Scorsese
I film sono la mia vita

Giorgio Razzano

Scorsese, a tutt'oggi il fiore all'occhiello del cinema statunitense, è uno dei più validi registi del cinema americano ed è forse l'unico che è riuscito a fondere perfettamente idee personali, cultura italo-americana e vecchi generi cinematografici.
Martin è un italo-americano di terza generazione, nato a New York nel 1942. È la realtà di New York fatta di rock and roll, sono i locali della 42° strada, gli amici del Lower East Side e soprattutto l'ambiente cattolico di Manhattan ad ispirare i suoi film, ormai entrati nella storia del cinema. Opere che celano il suo passato, in ognuna delle quali vi è qualcosa di autobiografico, come in "Means Streets" del 1973 - film su una generazione di italo-americani nel ghetto di Little Italy -, da dove emergono alcuni dei suoi temi più ricorrenti: il peccato e la redenzione, la carne e il sangue. C'è progressione drammatica in ciò che filma, e questo piace al pubblico, che s'immerge in realtà molto vicine a quelle quotidiane, ma anche rimane sorpreso dalla drammaturgia simile a quelle dei film degli anni Trenta e Quaranta. Subito dopo "Alice non abita più qui", del 1974 - 'road movie' con un eccellente ritratto femminile e ancora un riferimento alla cultura cattolica -, Scorsese nel 1976 realizza "Taxi Driver", il suo capolavoro (un tassista di New YorK, reduce dal Vietnam, vuole ripulire la città, ma a modo suo). Si dice che il suo è cinema di violenza, ma una nuova frontiera viene conquistata e abbattuta: mai prima di allora si erano viste pellicole così complesse sul piano psicologico, macabre per certi aspetti, bizzarre, e allo stesso tempo pervase di modernità eccessiva. La vita notturna di New York è resa in maniera ineccepibile dal regista che è fin troppo realista nel suo stile, pervasa di malinconia sottolineata dalla colonna sonora di Bernard Herrmann. La conclusione dell'opera è persino beffarda e il regista ha dimostrato a tutti di essere un grande della macchina da presa e di saper gestire abilmente un talento come Robert De Niro, suo attore preferito.
Negli anni a seguire Martin, appassionato di vecchi film, coinvolge il pubblico nei ricordi di quando era bambino e andava al cinema a vedere i musical. Così nel 1977 realizza il film "New York, New York" e l'anno successivo "L'ultimo valzer". Ma è la boxe, tanto amata dagli americani, a farlo tornare in auge. Con "Toro scatenato" del 1980 propone la vita di Jack La Motta (ancora Robert De Niro) e si immerge nuovamente nella sua Little Italy e nella vita di tutti i giorni degli italo-americani fatta di povertà, ignoranza, miseria, corruzione e fame di gloria.
Durante gli anni Ottanta il regista realizza film nei quali si rivede bambino, e ripercorre luoghi e scenari della sua infanzia nei quali la realtà si confonde con i ricordi di ciò che vedeva al cinema. Nel 1983 realizza "Re per una notte", commedia nera e scontro fra cinema 'vecchio e nuovo', con Jerry Lewis e Robert De Niro; in "Fuori Orario" nel 1985 si viaggia nell'assurdo kafkiano all'interno del malessere e dell'incomunicabilità urbana. Voglia di rivincita, cinismo e avidità sono ne "Il colore dei soldi" del 1986, con Paul Newman e Tom Cruise; nel 1988 chiude il decennio con "L'ultima tentazione di Cristo", un'immersione nelle profondità religiose e teologiche.
Gli anni Novanta scorrono tranquilli, ma il suo cinema si evolve: racconta storie sempre attuali con "Quei Bravi ragazzi" del 1990 (De Niro), incentrato tutto sulla mafia e sui 'Padrini', e "Cape Fear", bello ma con qualche caduta di tono. Ne "L'età dell'innocenza" del 1993 realizza il primo film in costume che mette in scena la New York del 1870, fatta di oppressioni sociali, eleganze vittoriane e tragedie nate dall'amore; mentre in "Casinò" del 1995, melodramma in stile gangster, analizza la violenza, le ossessioni, i fanatismi e il denaro con un De Niro sempre in grado di reggere parti difficili. I successivi film di Scorsese mostrano una stasi del suo genio. Ora stiamo aspettando un suo nuovo film, con Leonardo di Caprio, realizzato a Cinecittà: "La gang di New York".

 

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Num 20 Dicembre 2002 | politicadomani.it