Pubblicato su Politica Domani Num 20 - Dicembre 2002

Leyla Zana

 

Prima donna curda ad essere stata eletta deputato all'Assemblea nazionale turca, madre di due figli e convinta pacifista. Leyla Zana è stata condannata prima a morte e poi a 15 anni di carcere, l'8 dicembre 1994.
L'accusa: essere una traditrice separatista. La sua colpa: avere rivendicato "la convivenza pacifica di turchi e curdi in un contesto democratico" nella dichiarazione fatta in Parlamento, nel giorno del suo giuramentoparlando nella propria lingua materna ed avere viaggiato, con altri deputati kurdi eletti democraticamente, in Europa e Stati Uniti per far conoscere la realtà curda.
Leyla Zana non ha voluto "appellarsi contro la sentenza, per motivi di salute", come suggerito da Bulent Ecevit, primo ministro del passato governo turco. La donna ha definito la proposta "individuale e momentanea" perché riguardava lei sola, mentre i detenuti curdi sono migliaia, e lasciava totalmente irrisolta la questione di fondo. A Ecevit, Leyla Zana ha invece chiesto di "allineare la Turchia ai valori democratici universali in politica, in diritto e in economia, evitando altre scelte che la porterebbero a un caos senza fine"; di risolvere la "tragedia pluridecennale" dei curdi; e di "varare un'amnistia generale, abolendo la pena di morte".
Leyla Zana dalla prigione di massima sicurezza dove attualmente è detenuta afferma "mi auguro che il Parlamento Europeo non valuterà l'ingresso della Turchia in Europa solo in base alla sua posizione geografica e strategica ed al suo mercato di 65 milioni di abitanti, ma soprattutto in base al grado di civiltà e democrazia che la Turchia dovrà dimostrare con i fatti".

Il suo nome è stato proposto per il Nobel per la Pace.
Nel 1996 il Parlamento Europeo le ha assegnato il premio Sacharov per la libertà di pensiero.
È cittadina onoraria di Roma e di Palermo.

 

Homepage

 

   
Num 20 Dicembre 2002 | politicadomani.it