Pubblicato su Politica Domani Num 19 - Novembre 2002

Il progetto educativo della Città dei Ragazzi
e il metodo pedagogico dell'autogoverno

 

"Sognai la futura Città dei Ragazzi, la comunità dove un antico adagio, Maxima debetur puero reverentia, sarebbe stato meditato ed applicato; una comunità dove i diritti ed i doveri innati e la missione affidata da Dio ad ogni ragazzo nella società sarebbero stati rispettati; una fraterna comunità dove giovani resi cinici dalle loro esperienze negative avrebbero imparato la difficile arte del vivere insieme in libertà, in mutua tolleranza, in pace; un luogo sereno dove il ragazzo asociale avrebbe trovato comprensione per le sue difficoltà ed incoraggiamento nello sforzo di elevarsi; un luogo dove il fanciullo amareggiato avrebbe imparato dalla dedizione degli anziani che nel mondo vi é calore, bontà, abnegazione; un luogo dove il giovane, spronato a sviluppare le proprie qualità, avrebbe potuto progredire giorno per giorno; un luogo in cui lo scopo finale sarebbe stato quello di aiutare ogni fanciullo a trovare il suo giusto posto nella società, secondo il piano di Dio."

[Da "Le Città dei Ragazzi", di Monsignor G. Patrizio Carroll-Abbing. Garzanti. Milano, 1968]

 

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