Pubblicato su Politica Domani Num 19 - Novembre 2002

La posta dei lettori


Vorrei soffermarmi sugli articoli/iniziative presenti a pagina 11 dell'ultimo numero (17/18) di Politica Domani.
Rispettando quella che è la linea intrapresa fin dall'inizio dal giornale, viene presentata l'iniziativa di Emergency "Uno straccio di pace".
Volevo proporre una riflessione riportando alcune righe del corsivo firmato G.I. sull'iniziativa "Pace dai balconi": "... Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, né vogliamo alimentare la spirale del terrore.Basta guerre, basta morti, basta vittime.".
Premesso che neanche io credo nella guerra come unico e primario strumento per risolvere le contese, tra uomini, popoli e stati, vi chiedo: dopo interventi diplomatici, in che altro modo è possibile porre fine a regimi dittatoriali, che forse nel lungo periodo fanno più vittime di una guerra? O, per essere più precisi, essendo pacifisti a tutti i costi, non ci rendiamo lo stesso corresponsabili di nuovi lutti? E' per questo che, secondo me, alcune volte bisognerebbe andare oltre le ideologie.
Inoltre mi sembra da egoisti affermare: "O riusciamo a tenere fuori l'Italia dalla guerra, o non sarà possibile neppure tenere la guerra fuori dall'Italia". Cosa vuol dire? Sembrerebbe quasi che non si debba partecipare alle guerre soltanto per evitare "ripicche"?
Aspettando di poter leggere sul giornale un articolo che analizzi seriamente le cose, porgo i più cordiali saluti.

Luigi Zandonadi

Egregio sig. Zandonadi, prendiamo atto della sua provocazione e ci riserviamo di risponderLe, con "un articolo che analizzi seriamente le cose", su un prossimo numero.
Proprio perché Lei si appella alla serietà dell'analisi, c'è bisogno di tempo per cercare quei dati che supportino le nostre posizioni. Non ci sembra tuttavia che chi sostiene la necessità dell'intervento lo faccia sulla base di dati convincenti. Crediamo quindi che finché non si producano dati concreti si rimanga comunque sul piano della ideologia. Soltanto dopo, ed è quello che ci proponiamo di fare, è possibile e soprattutto costruttivo discutere.
Ringraziandola per l'interesse con cui segue il nostro giornale,

Per la redazione
Maria Mezzina

 

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