Pubblicato su Politica Domani Num 19 - Novembre 2002

Mercato USA
General Motors: alcuni numeri
Produzione e valore di borsa

Raffaello Ares Doro & Maria Mezzina

La General Motors è campione assoluto nella produzione di autovetture con 7.582.000 veicoli prodotti nel 1998 e 8.786.000 venduti nel 1999. Sono sue Chevrolet, Gmc, Buick, Cadillac, Opel, Vauxhall e Saab, più il 40% di Isuzu, il 20% di Subaru e il 10% di Suzuki.
Grazie ai suoi 388mila dipendenti sparsi in 11 nazioni la GM raccoglie un fatturato di 176 miliardi di dollari (più o meno l'equivalente in euro) e, nel 1998, era piazzata al primo posto della classifica mondiale della produzione di autoveicoli stilata dall'Organizzazione mondiale dei produttori. Seguono Ford (6.556.000 autovetture nel '98), Toyota-Daihatsu (5.210.000), la Volkswagen (4.809.000) e Daimier Chrysler (4.512.000). Al settimo posto, dopo la Fiat, ci sono Nissan, Honda, Renault e Psa. L'aggressiva politica di acquisizioni della GM sta "assorbendo" buona parte delle concorrenti (vedi caso Fiat). Negli ultimi anni tuttavia la produzione di autovetture GM ha subito consistenti ridimensionamenti: nel 2000 è aumentata ancora (+9,6%) rispetto all'anno precedente, nel 2001 è diminuita (-2,1%), il calo più consistente c'è stato nel 2002 (-16,7%), con gli inevitabili licenziamenti per migliaia di operai. Le previsioni per il 2003 e il 2004 sono di crescita (+8,3%) e ancora di ribasso (-6,0%).
Se invece ci soffermiamo sui valori in Borsa del titolo del colosso statunitense si assiste ad una sequenza di ribassi: 93.62 dollari ad aprile 2000; 50.94 a dicembre 2000; 54.81 ad aprile 2001; 48.60 a dicembre 2001; 64.15 a dicembre 2002; 38.90 a settembre 2002; 37.01 dollari lo scorso ottobre, il valore più basso degli ultimi quattro anni. La tendenza negativa dell'ultimo periodo è stata condizionata pesantemente dalla contemporanea crisi dell'auto. Il confronto fra i dati di produzione e i valori del titolo mostrano chiaramente che i mercati azionari non rispondono in funzione del valore e della produttività del titolo, ma sono influenzati da ben altri fattori.
L'analisi appena fatta deve far riflettere. Molti hanno rimproverato Gianni Agnelli per non avere voluto cedere a GM la Fiat auto, quando questa era al vertice del suo valore di borsa. Oggi si può e si deve giudicare con severità l'operato del management e prendere tutte le misure necessarie a salvare l'azienda, ma non si può evitare di pensare che, probabilmente, il vecchio avvocato, mantenendo la FIAT auto in Italia potrebbe avere salvato quello che resta di una industria che è anche un pezzo di Italia.

Fiat: I numeri della crisi

L'azienda Il fatturato è peggiorato: -5,4% nei primi nove mesi del 2002. L'indebitamento è migliorato: 976 milioni di euro di debiti in meno rispetto al 2001.
Fiat auto Negli ultimi tre mesi il fatturato è calato: -10,2%, pari a 340 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2001. La tendenza negativa è migliore rispetto al 1° e al 2° trimestre (-429 e -396 milioni di euro).
I lavoratori 8100 lavoratori entreranno in cassa integrazione a zero ore a partire dal 2 dicembre 2002.
Il titolo È stato deciso un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro per finanziare il piano di ristrutturazione. La General Motors non intende partecipare.

 

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