Pubblicato su Politica Domani Num 17/18 - Set/Ott 2002

Batasuna al bando
PROSPETTIVE INQUIETANTI
Dalla genesi ai possibili sviluppi del provvedimento

Giorgio Innocenti

Lo scioglimento di Herri Batasuna (Unità Popolare) è sempre stato nei piani del premier spagnolo Aznar. Piani a lungo disattesi poiché nulla nell'ordinamento, né tanto meno nella costituzione spagnola, avrebbe giustificato un simile atto. Non che fossero mancati i provvedimenti di vario genere contro i militanti e contro lo stesso partito che per continuare l'attività aveva mutato il proprio nome prima in Euskal Herritarrok (Popolo basco), e poi in Batasuna.
L'ostacolo è stato aggirato il 27 giugno quando il parlamento ha approvato la "ley de partidos". Questa nuova legge consente di mettere al bando quei partiti che appoggino il terrorismo. Essa specifica che s'intende appoggio al terrorismo anche minimizzare la portata degli attentati o darne una giustificazione politica. Appare chiara la ratio del provvedimento: creare uno strumento ad hoc contro HB (tant'è che è stata definita "legge anti-Batasuna").
La bomba piazzata a Santa Pola, che il 4 agosto ha ucciso una bambina di sei anni e un uomo di 54, è stata l'occasione per testare l'efficacia della ley. Arnaldo Otegi portavoce di Batasuna, si è rifiutato di condannare l'attentato, e ne ha anzi attribuito la responsabilità politica ad Aznar. A quel punto, secondo quanto previsto dalla nuova legge, sono scattate due iniziative parallele. La prima, della magistratura, ha portato il 23 agosto il giudice Baltasar Garzon ad emettere un'ordinanza di sospensione del partito per tre anni a decorrere dal 26/8. Sono state chiuse le sedi del partito, vietate manifestazioni pubbliche e cortei, impedita qualsiasi attività della coalizione, anche se dovesse decidere di cambiare nome come già fatto in passato. La seconda del parlamento che, il 26 stesso, ha votato a larga maggioranza (secondo il meccanismo previsto dalla ley) una "leggina" che incarica il governo d'avviare un procedimento presso la Corte suprema che sola può decidere in merito all'illegalizzazione definitiva.
Ma quali sono in realtà i legami tra ETA ed HB? Innanzi tutto fanno entrambe capo al blocco rivoluzionario KAS (Coordinamento Patriottico Socialista). Esso riunisce anche l'organizzazione per il Coordinamento dei Movimenti Popolari (ASK), il Movimento della Gioventù della Sinistra Patriottica (Jarrai) ed il sindacato LAB. Queste associazioni condividono l'obiettivo di un paese basco caratterizzato da: indipendenza politica, democrazia partecipativa, unità dei territori baschi (compresi la Navarra e le tre province attualmente francesi), normalizzazione della lingua Euskara. ETA adotta come mezzo la lotta armata Batasuna mira al consenso popolare.
Un nesso tra ETA ed HB esiste senz'altro; esso però non è così stretto come quello che lega ad esempio IRA al suo braccio politico Sinn Fein. Dialogando con quest'ultimo il governo britannico ha raggiunto una tregua con la prima. Paradossalmente il problema non è che Batasuna sia il braccio politico dell'ETA bensì che non lo sia a sufficienza.
Il fatto che il governo spagnolo non sia disponibile a trattare ha indebolito, nell'ambito del radicalismo basco, quanti credono in una soluzione pacifica e democratica della questione. L'illegalizzazione di Batasuna li ha fatti scomparire ponendo ogni basco di fronte a due sole possibilità: l'allineamento con i moderati del PNV o la lotta armata.
Al di là d'ogni considerazione sul limite che questo provvedimento rappresenta per la democrazia spagnola, ciò che spaventa è la spirale di violenza che esso può innescare. ETA, priva del pur limitato freno rappresentato da HB, condurrà azioni sempre più efferate e fini a se stesse, ciò legittimerà repressioni sempre più dure da parte dello stato, queste a loro volta esacerberanno lo scontro. I cittadini (baschi e non) semplicemente perderanno ogni controllo politico della situazione, condizione frustrante che certo non aiuta la pacificazione all'interno di uno stato.
Forse ciò, alla lunga, porterebbe allo sradicamento del terrorismo. Ma a che prezzo?
La questione basca è molto sfaccettata e sfocata; l'informazione ideologizzata che grava su di essa non aiuta certo a chiarirla. Ciò che sarebbe bene evitare sono le semplificazioni, tipiche di un certo giornalismo, che inducono ad identificare i baschi con l'ETA e/o gli Spagnoli con gli "oppressori".

 

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