Pubblicato su Politica Domani Num 17/18 - Set/Ott 2002

Intervista ad Amaia Gomez Ugarte

 

Amaia ha 21 anni, a settembre ha ottenuto la laurea di primo livello in ingegneria elettronica ed ora è iscritta al primo anno del corso di secondo livello in ingegneria industriale automatica ed elettronica. Nel tempo libero gioca in una squadra di pallacanestro.
Una ragazza come tante: studiosa, sportiva… Ciò che ci ha spinto a farle qualche domanda è che Amaia è nata a Beasain, nella provincia di Guipuzcoa, proprio nel cuore di Euskadi (il Paese Basco). Abbiamo pensato di proporvi la nostra conversazione perché ci pare restituisca, meglio di qualsiasi scheda, un'immagine di come la gente comune in Euskadi vive la questione basca.

Molti sostengono che il grado d'autonomia del quale i territori baschi godono è più che sufficiente (addirittura eccessivo). Tu cosa ne pensi? C'è qualcosa di ingiusto nei rapporti tra stato spagnolo e minoranza basca?
Secondo me il grado d'autonomia non è eccessivo, mi piacerebbe che fosse maggiore, però non è questo che mi preoccupa di più. Quello che è realmente preoccupante è il comportamento che il governo spagnolo ha verso tutto ciò che è basco e la sua cultura. Non accetta nessun nazionalismo al di fuori di quello spagnolo e pone ostacoli a tutto quello che riguarda la nostra lingua (in quanto a sovvenzioni, insegnamento…), criticando le istituzioni così come i partiti politici d'idee nazionaliste, anche se democratici.

Pensi che sia possibile conciliare l'identità spagnola con quella basca?
Se conciliare significa arrivare a capirsi e rispettarsi sarebbe possibile, però è difficile. Perché noi siamo piccoli e non siamo rispettati come dovremmo, però mi piacerebbe una riconciliazione.

Credi che si possano inserire le rivendicazioni di maggiore autonomia - se non addirittura d'indipendenza - da parte di entità sub-statali nel processo d'integrazione europea?
Perché no? Non vedo necessaria l'indipendenza, se la Spagna rispettasse le nostre idee, costumi, lingua… e tutto ciò che è basco. Però non lo fa. Per questo mi piacerebbe una maggiore autonomia.

Quanto pesa l'ETA nella società basca e quanto consenso ti pare che raccolga tra la gente comune?
La maggior parte della popolazione basca vuole la fine dell'ETA più di chiunque altro. Quasi tutti la rifiutiamo perché siamo i più danneggiati dalla sua esistenza. Non vogliamo difendere le nostre idee con la violenza, non ne vale la pena. Ad ogni modo ci sono sempre degli estremisti che l'approvano, però la maggior parte, anche qualcuno di quelli che si sentono molto nazionalisti baschi, vogliono la fine dell'ETA.

Ti sembra che la "guerra al terrorismo", seguita agli attentati di New York, abbia cambiato qualcosa nelle strategie del governo centrale contro il terrorismo dell'ETA?
Il governo spagnolo ha approfittato della situazione per nascondere tutti i problemi della Spagna (disoccupazione, immigrazione, …) e l'atteggiamento del presidente americano George Bush ha fatto comodo. Così, mentre l'economia spagnola e altre mille cose vanno male, il presidente Aznar non fa altro che parlare dell'ETA.

Cosa pensi di quello che il governo fa per risolvere la questione basca?
Niente, vuole soltanto il voto degli spagnoli. Non parla con i nazionalisti baschi democratici (PNV-EA) che sono gli attuali capi del governo basco, votati democraticamente dai baschi, che hanno vinto le elezioni per maggioranza. Non ascolta neppure le loro idee, si limita a criticare.

Credi che la nuova legge dei partiti e la conseguente messa al bando di Batasuna possano aiutare nella risoluzione del problema?
No, si tratta di una manovra puramente elettorale. L'unica conseguenza è che l'ETA si rafforzerà di più, e farà più vittime. Inoltre c'è gente in Batasuna contro l'ETA, gente che ha le sue idee e che non si sente spagnola, perché vede che la sua cultura e la sua lingua non sono rispettate dal governo spagnolo, e non s'identifica con la Spagna. Il passo più importante, secondo me, per finire con l'ETA, è il dialogo, che il signor presidente Aznar non ha avuto con il governo basco, né con nessuno. Il dialogo e il rispetto.

C'è, secondo te, qualche speranza di venire a capo di questa situazione? Quale credi possa essere una strada percorribile?
Io spero che tutto finisca presto. Il problema principale è l'ETA, che deve finirla immediatamente di uccidere. E anche il governo spagnolo, che deve imparare a rispettare tutte le idee democratiche, e a dialogare. Deve smetterla di criticare tutto ciò che è basco attraverso i mezzi di comunicazione, perché il resto della Spagna e dell'Europa devono sapere che c'è molta brava gente nel Paese Basco.

 

Homepage

 

   
Num 17/18 Sett/Ott 2002 | politicadomani.it