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Amministrazione
pubblica Claudia Mariani Facendo lunghissime file davanti a sportelli postali o bancari inevitabile è pensare che fine facciano, ma soprattutto in che modo vengono utilizzati e gestiti i soldi che i cittadini versano al comune.Lo strumento contabile-amministrativo e programmatico che regola questi flussi di danaro sia in entrata che in uscita è il bilancio comunale. Le leggi dello Stato in merito al bilancio assicurano agli enti locali di poter scegliere in modo autonomo quali imposte, tasse e tariffe imporre, e come distribuire questi tributi in modo da soddisfare al meglio l'interesse dei cittadini e della comunità. La struttura del bilancio è fondata sull'equilibrio tra le entrate e le uscite. Le entrate sono suddivise in tributarie, in derivanti da trasferimento dello Stato, della Regione e da altri enti pubblici e in entrate extra-tributarie. Le entrate tributarie sono distinte in imposte (p.es. le imposte sulla pubblicità e l'addizionale sul consumo dell'energia elettrica), tasse (p.es. le tasse per concessioni comunali e le tasse per lo smaltimento dei rifiuti) e tributi speciali (p.es. quelli dovuti ai Comuni che hanno le discariche). Le entrate derivanti da trasferimenti sono attribuite al Comune per l'esercizio di funzioni proprie (si tratta di fondi assegnati dallo Stato in base alla qualifica del Comune e al numero degli abitanti) o ad esso delegate (p.es. finanziamenti per la pubblica sicurezza, o per la protezione della fauna). Le entrate extra-tributarie invece, derivano dai proventi dei servizi pubblici e dei beni comunali. Il bilancio
annuale di previsione è regolato da sei principi generali: Note: Per approfondire: "Guida normativa per l'amministrazione locale". Collana editoriale ANCI.
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Num 15/16 Giu/Lug 2002 | politicadomani.it
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