Pubblicato su Politica Domani Num 14 - Maggio 2002

Africa: diminuiscono le risorse idriche
LA GRANDE SETE LUNGO IL NILO
L'acqua, fattore geopolitico per lo sviluppo e la pace

Claudia Mariani

L'acqua, fonte, risorsa primaria e principale della vita umana e del mondo non basta più. Il numero degli esseri umani cresce e con esso crescono anche le necessità relative all'utilizzo di risorse idriche. Ma l'acqua è una risorsa naturale limitata che, se continuerà ad essere utilizzata senza tenere conto della sua scarsità, diventerà un problema di proporzioni drammatiche.
I paesi maggiormente colpiti dalla scarsità di acqua sono quelli africani. In questi paesi, dove si muore per mancanza d'acqua, essa è diventata una risorsa monetizzabile, oggetto di privatizzazione economicamente redditizio, argomento di rapporti diplomatici e commerciali, oggetto di intese internazionali, tanto da essersi conquistato il titolo di oro blu in analogia con l'oro nero del petrolio. Nel continente Africano, inoltre, la richiesta di acqua è diventata maggiore per il crescente turismo e la crescente urbanizzazione.
La principale fonte idrica africana sono il Nilo e i suoi affluenti. Queste acque sono condivise da ben nove paesi: Egitto, Etiopia, Sudan, Uganda, Kenya, Tanzania, Ruanda, Burundi e Congo-Kinshasa (l'ex Zaire). L'86% della portata media del fiume (circa 84 miliardi di metri cubi all'anno, variabili a seconda delle piogge) ha origine in Etiopia dove però la mancanza di acqua è drammatica e la gente continua a morire. L'Egitto e il Sudan sono i principali consumatori delle acque del Nilo che sono usate principalmente per irrigazione. L'Egitto ha quasi sempre contestato, insieme al Sudan e agli altri paesi interessati, i molti accordi presi nel corso della storia per giungere a una cooperazione nella gestione delle acque, vantando diritti storici sulle acque del Nilo. Nel 1925, con un accordo fra Egitto e Gran Bretagna, veniva assicurata al Cairo una portata costante da gennaio a luglio e il potere di controllo sui progetti idraulici degli altri paesi. Nel 1959 venivano assegnati all'Egitto 55,5 miliardi di metri cubi all'anno e al Sudan 15,5 miliardi. I rimanenti 3 miliardi di metri cubi sono contesi.
Il controllo delle acque del Nilo è motivo di grave instabilità politica nella zona. L'Egitto e il Sudan, i maggiori consumatori delle acque del fiume conteso, hanno un'importante cooperazione economica nel settore agricolo e alimentare; nonostante questa cooperazione, tuttavia, ci sono tensioni tra i due paesi. Tra i più recenti motivi di tensione c'è il controllo della regione di Halaib sul mar Rosso da parte della Compagnia Petrolifera del Canada, assunto per il monitoraggio speleologico grazie all'assegnazione del governo sudanese. L'Egitto ha dichiarato illegale questa mossa e, inoltre non vede con buon occhio gli stretti legami tra il Sudan e l'Iran. Anche le relazioni tra Egitto ed Etiopia sono tese. L'Etiopia rivendica a sé una maggiore quota delle acque, in virtù del fatto che sono proprio le abbondanti precipitazioni sul paese ad alimentare le sorgenti del Nilo. L'Egitto però ritiene che, proprio per la maggiore disponibilità di acque pluvie, l'Etiopia non può pretendere di utilizzare in misura maggiore le acque del Nilo e l'ha accusata più volte di costruire dighe a monte sul Nilo, creando una situazione che pregiudica lo sfruttamento del fiume da parte del Cairo, oltre che di cooperare con la Libia e Israele. I rapporti tra Etiopia e Sudan si sono intensificati soprattutto dopo il 1991, in seguito alla firma di un accordo per progetti comuni che prevedono la gestione delle risorse idriche e la costruzione di vie di trasporto.
Gli interessi degli altri paesi dell'Africa Orientale sull'utilizzo delle acque del Nilo, sono volti alla pesca, alla navigazione ed alla produzione di energia idroelettrica. Tanzania, Ruanda, Burundi e Uganda sono legati dall'unico trattato stipulato per la cooperazione al controllo del bacino del Nilo (Kagera, 1977). La condizione politico-militare di questi paesi non è però ancora tale da rappresentare un pericolo immediato per la stabilità geopolitica della regione.
Va detto tuttavia che, dopo avere a lungo considerato il controllo sul petrolio il principale strumento di pressione sul mondo occidentale, i popoli del medio oriente stanno scoprendo che la vera posta in gioco per la loro sopravvivenza è il controllo sull'acqua.

 

IL NILO
Il Nilo è formato da due affluenti principali: il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro. Le sorgenti del Nilo Bianco si trovano nelle alture orientali del Burundi; questo tratto di fiume scorre attraverso le cascate Owen, il lago Kyoga e il lago Mobutu fino al Sudan. Le sorgenti del Nilo Azzurro invece sono nella regione del lago Tana, nel nord-est dell'Etiopia. I due fiumi convergono nella capitale sudanese Khartoum. Il più importante affluente del Nilo nel tratto inferiore del suo corso è il fiume Atbara; dopo la confluenza con l'Atbara, il Nilo non riceve più acqua e scorre direttamente in Egitto per poi sfociare nel Mediterraneo.

 

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Num 14 Maggio 2002 | politicadomani.it