Pubblicato su Politica Domani Num 13 - Aprile 2002

Comune di Velletri
INTERVISTA: VOLSCA AMBIENTE
Dalla spazzatura all'economia, passando per la protezione dell'ambiente

Maria Mezzina

Volsca, un nome antico per una s.p.a. nuova (è nata nel '99) nel campo della raccolta/riconversione dei rifiuti urbani e tutela ecologica dell'habitat. A partecipazione mista, ne fanno parte alcune società private - la S.A.O. di Orvieto che l'ha fondata con il comune di Velletri - e i comuni di Velletri, Albano e Lariano. La parte pubblica detiene la maggioranza. Rispondono alle domande il dottor Mario Spanu, Presidente della Società, e l'architetto Giancarlo Evangelisti.

LA RACCOLTA - In città avviene due volte al giorno, la mattina presto, per la raccolta vera e propria e in tarda mattinata-primo pomeriggio per la pulizia. Nella campagna, vastissima - degli 11.000 ettari del territorio di Velletri, meno di 50 sono occupati dal centro storico e dai nuovi quartieri - la raccolta avviene una volta al giorno. Le campane colorate gialle, bianche e verdi, oltre ai cassonetti, stanno ad indicare che si fa raccolta differenziata, carta, plastica, vetro, e non solo, anche lattine cartoni, batterie esauste, siringhe, materiale ferroso, materiale di risulta delle costruzioni e rifiuti ingombranti. Esiste un servizio di raccolta rifiuti ingombranti, di solito il lunedì e il giovedì, tramite chiamata ad un numero verde (069.615.4014) e un centro di raccolta in via Fontana della Rosa, vicino l'ufficio idrico. Un poco di collaborazione da parte dei cittadini e il servizio e l'aspetto della città, migliorerebbero. Gettare i rifiuti di sera e non lasciarli depositati presso anziché dentro i cassonetti, aiuta a tenere pulito durante il giorno, specie nelle campagne dove si svolge il 45% del servizio e dove la raccolta è più difficile e il territorio è meno controllabile.

GLI ASPETTI ECONOMICI - Si spendono oltre 8 miliardi di vecchie lire all'anno. 2,7 miliardi vanno alla discarica di Colleferro. 800 milioni per il trasporto alla discarica. Mancando un "Centro di trasferenza", dove convogliare i rifiuti, compattarli e quindi trasportarli con grossi autoarticolati alla discarica, i piccoli camion, debbono arrivare fino a Colleferro, scaricare e tornare. Una perdita di tempo, energie e denaro a scapito del servizio e dei cittadini. 700 milioni sono di ecotassa, una tassa pagata da tutti quei comuni che non hanno una discarica e che non riescono a fare una raccolta differenziata totale (la tassa diminuisce con l'aumentare della raccolta differenziata). 3,5 miliardi per il servizio di raccolta e di pulizia delle strade, incluso il taglio delle erbe e l'eliminazione delle discariche abusive nei boschi e nelle campagne dove viene lasciato di tutto, inclusi i rifiuti ingombranti, quelli derivanti dalle demolizioni e quelli nocivi e pericolosi come gli oli esausti di macchine e trattori. Questi vanno smaltiti con accorgimenti speciali (temperature di oltre 1200°) per evitare gli inquinamenti ambientali (produzione della letale diossina e inquinamento di territori e falde acquifere). Ciò che rimane, circa 300 milioni, per spese di gestione.
Nel bilancio comunale la voce "Rifiuti" DEVE andare a pareggio. Una quota viene versata dal Comune, il resto dai cittadini secondo parametri variabili: superficie dell'abitazione, componenti del nucleo famigliare; i supermercati, gli uffici e i ristoranti pagano di più, chi abita in campagna a più di 400 metri dai cassonetti paga il 30% di meno. Una famiglia (100mq di abitazione e 4 persone) paga in media 124 Euro (240.000 vecchie lire) l'anno. Una "curiosità": su una popolazione di 50.000 abitanti si raccolgono rifiuti per 60.000 abitanti. Che ci sia qualche evasore?
Questi costi si possono abbattere. È una questione di educazione civica (pagare tutti la tassa) e di educazione sociale (non abbandonare i rifiuti e rispettare l'ambiente). È una questione di abitudine: differenziare la raccolta all'origine; la Volsca propone iniziative rivolte ai bambini - educare i piccoli per educare i grandi - e speciali raccoglitori per la carta negli uffici, nel comune e nelle scuole. È una questione di organizzazione efficiente nella gestione del servizio.

I PROGETTI - Primo obiettivo: costituzione di un centro di trasferenza per risparmiare sui trasporti, sulla ecotassa e per differenziare totalmente i rifiuti in materie pronte per la riconversione: cartoni, materiale ferroso, rifiuti erbacei e umidi. Tappa intermedia: costituzione di isole ecologiche controllate sparse sul territorio (150/200mq con cassonetti per la raccolta differenziata ed una persona addetta). Ultimo obiettivo: ottenuto il centro di trasferenza, è possibile pensare a un centro di compostaggio (i rifiuti umidi, le erbe e i residui delle potature vengono compattati e trasformati in concimi). Velletri, zona agricola fornirebbe la materia prima; questa, trasformata, sarebbe rimessa sul mercato per le produzioni agricole che fornirebbero altra materia prima. Il cerchio si chiude (e si ripete), ma nel frattempo la produzione genera ricchezza e posti di lavoro.

I TEMPI - Il centro di trasferenza potrebbe essere imminente, una volta ottenuto il via ufficiale dalla Regione ed individuata in Velletri la località adatta (probabilmente i Cinque Archi). Per il centro di compostaggio il progetto, come anche la sede, deve essere vagliato a livello regionale ed inserito in un piano organico generale. I tempi pertanto sono soprattutto politici; quelli tecnici di costruzione e di messa a regime dell'impianto si aggirano intorno ai tre anni.

 

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Num 13 Aprile 2002 | politicadomani.it