Pubblicato su Politica Domani Num 13 - Aprile 2002

Criminalità organizzata
RIFIUTI: TERRA DI CONQUISTA
Prosperano le cosiddette ecomafie

Raffaello A. Doro

Ecomafia: la criminalità organizzata sembra aver trovato nell'ultimo decennio nuovi e più lucrosi settori su cui investire. Nelle nuove attività vanno inclusi lo smaltimento illegale di rifiuti industriali e radioattivi, il traffico internazionale di specie protette e il contrabbando di opere d'arte. In Italia si occupano di questi crimini Legambiente ("Rapporto sull'Ecomafia" pubblicato annualmente) e la Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti. I dati sono allarmanti: secondo la Commissione Parlamentare ("Documento sui traffici illeciti e le ecomafie", ottobre 2000) ogni anno in Italia, su un volume complessivo di 108 mila tonnellate di rifiuti, 35 mila vengono smaltite con modalità non corrette o illecite. Il giro d'affari è stimato in 15 mila miliardi di vecchie lire, con un danno all'erario (dovuto in massima parte alla connessa evasione fiscale) attorno ai duemila miliardi di lire. Altro particolare inquietante: la maggior parte dei rifiuti tossici provenienti dall'Italia finirebbe in Somalia; testimoni raccontano di lavori di interramento di rifiuti tossici compiuti da operai italiani muniti di apposite tute, ma più spesso affidati a manodopera locale del tutto ignara dei gravi rischi per la salute. Il fenomeno si estende anche ad altre nazioni. Un vero e proprio giro d'illegalità su scala internazionale. Altro luogo considerato una vera e propria discarica mondiale è il Mozambico. Secondo un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in questo Paese opera dal 1996 una società (filiale mozambicana di un gruppo argentino) specializzata nell'installazione di impianti per lo smaltimento di rifiuti di ogni genere. L'impresa ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni per importare rifiuti da ogni angolo del mondo. Il problema (documentato) è che non esiste nessun impianto e migliaia di pattumiere di ogni tipo, provenienti da tutti i continenti, giacciono in un'enorme discarica a cielo aperto. Le connivenze delle autorità mozambicane sono evidenti. Il rapporto dell'Europol sulla criminalità organizzata in Europa, pubblicato nel 1999, mostra come l'Italia rappresenti un crocevia internazionale per il traffico di rifiuti e di materiali radioattivi di tutto interesse per le organizzazioni mafiose. Numerosi sono anche i quantitativi di rottami metallici e materiale ferroso che dall'Est entrano nel nostro Paese e sono destinati alle fonderie del nord Italia: nel biennio 1996-98, su 2 miliardi e 260 mila tonnellate di rottami ferrosi transitati per i valichi ferroviari di Gorizia e Villa Opicina oltre 15 mila sono risultate radioattive e rispedite al mittente. Occorre colmare al più presto il vuoto legislativo su questa materia; in Italia i reati ambientali sono ancora considerati semplici contravvenzioni e non delitti. Questo impedisce un intervento più efficace delle autorità, nel quadro di una cooperazione giuridica internazionale, contro chi fa del rifiuto un business illecito a diffusione mondiale.

 

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Num 13 Aprile 2002 | politicadomani.it