Pubblicato su Politica Domani Num 13 - Aprile 2002

Payatas, Filippine
SOPRAVVIVERE DI IMMONDIZIA
Un progetto legato al riciclaggio dei rifiuti

Sara Andreoli

Manila (Filippine). Payatas, una delle più grandi discariche del mondo con un'estensione di circa 3000 ettari, accoglie un qualcosa come 6.500 tonnellate di rifiuti al giorno. Una "montagna fumante" che brucia per autocombustione sotto il sole tropicale, spandendo esalazioni mefitiche a chilometri di distanza, nella quale si aggirano migliaia di senzatetto - oltre 32.000 nella capitale delle Filippine - alla disperata ricerca di uno straccio o un oggetto qualsiasi che possa essere riutilizzato, riciclato o venduto.In questo inferno, si sono da qualche tempo riuniti settemila raccoglitori di rifiuti per il Payatas waste pickers project (iniziato una decina di anni fa): l'obiettivo è di trasformare l'immondizia in ricchezza attraverso il riciclaggio dei rifiuti; si organizzano gruppi di raccolta di materiali diversi - come il cartone, la plastica, l'alluminio - da rivendere poi all'industria oppure si avviano micro-imprese artigianali che trasformano stracci e scarti di tessuti in tappeti. Poiché un'attività del genere, anche se piccola, ha bisogno di soldi (che nessuna banca è disposta a prestare) è stato deciso di istituire un sistema di risparmio autogestito (Community Savings, fondato nel 1995), nel quale gli associati versano giornalmente i propri risparmi. Non c'è interesse sul denaro versato, c'è invece ma la garanzia di poter ottenere da questi fondi dei micro-crediti per le loro necessità e per avviare o incrementare le attività commerciali. Gli interessi del fondo, al quale appartengono più di 7.000 persone, finiscono in un fondo a parte con il quale si avviano iniziative di assistenza sociale. Il progetto più importante, fino ad ora, è stato rivolto ai bambini che lavorano nella discarica: per loro è stato aperto un centro di accoglienza, gestito da una cooperativa di madri, nel quale i ragazzi possono giocare, mangiare, riposare ed imparare a leggere e scrivere.

La sera del 10 luglio del 2000, alle 22:30, un valanga di immondizie seppellì circa 300 baracche. Centinaia furono le vittime. La discarica doveva essere chiusa nel 1999 ma i cittadini vi si erano opposti. Era la loro unica sorgente di guadagno. Sono ancora lì.

 

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