Pubblicato su Politica Domani Num 13 - Aprile 2002

Severodvinsk
UN'ALTRA PATTUMIERA NUCLEARE
Dismissione di sottomarini nucleari nell'ex URSS

Maria Cristina Spanu

Severodvinsk è una città di 210.000 abitanti, posta nella Russia settentrionale, sulle rive del Mar Bianco. Dal nome, si potrebbe pensare ad una normalissima città russa, una delle tante: nessuno potrebbe sospettare che, in realtà, nasconde un terribile segreto. Essendo, infatti, per ordine del governo, chiuso l'accesso in città agli stranieri (e perfino agli stessi Russi), i suoi abitanti non hanno alcuna possibilità di denunciare all'esterno ciò che sta loro accadendo. Sorta come "gulag" (campo di lavori forzati) ai tempi di Stalin, la città è in seguito diventata sede di due grandi cantieri navali, che si occupano non solo della costruzione di sottomarini nucleari, ma anche dello stoccaggio del loro combustibile, che è altamente radioattivo. Scaricato nei mari antistanti e perfino nelle discariche cittadine, è stato la causa di numerose malattie e malformazioni fra la popolazione (anche se i più, per paura di rappresaglie, negano che esse siano dovute alla radioattività).
Le vittime più colpite sono i bambini: molti di essi - quasi tutti figli degli operai che hanno lavorato nei cantieri navali - nascono, il più delle volte, con gravissime malformazioni fisiche (privi di occhi, braccia o gambe), malati di cancro o sordomuti; e molti spesso rimangono orfani, perché i genitori, nella disperazione di non poterli sfamare, si suicidano. Gli orfani vengono accolti e accuditi nella "Dietzky Dom" (Casa del bambino). L'orfanotrofio però non è in grado di offrire condizioni di vita migliori: mancano le medicine, il riscaldamento, i fondi necessari per il vitto e le apparecchiature che dovrebbero servire a curarli; il governo infatti, dal quale dipende l'orfanotrofio stesso, non riesce a pagare i sussidi necessari al suo mantenimento.
Severodvinsk sta pagando a caro prezzo il suo ruolo di città strategica per il sistema di difesa russo. Essa è l'unica città in cui si costruiscono sottomarini nucleari, grandi macchine da guerra lunghe 175 m e capaci di portare 20 missili intercontinentali con testate nucleari multiple. Sono in costruzione nuovi modelli di sottomarini; le vecchie unità vanno dismesse e il combustibile nucleare ormai esaurito deve essere eliminato. Un inceneritore di scorie nucleari è in funzione dagli anni '80; fino al 1991 esse erano scaricate a mare o nella discarica della città, ora sono depositate in tre grandi silos fuori città e in un bunker sotterraneo a 12 km dal centro abitato. L'immondizia nucleare aumenta al ritmo di 520 m³ all'anno, i silos hanno raggiunto il massimo della loro capacità recettiva e dalle crepe del bunker entra ed esce acqua piovana. Intanto per le riparazioni delle navi e la ricarica dei reattori vengono immesse nell'atmosfera 10.00 m³ di gas radioattivo.
(Approfondimenti e dati: Missioni Consolata, gennaio 2000)

 

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Num 13 Aprile 2002 | politicadomani.it