Pubblicato su Politica Domani Num 12 - Marzo 2002

Notizie in Breve

 

ISRAELE: NO ALLA GUERRA
48 ufficiali israeliani sono stati rimossi dal loro incarico per avere firmato un documento nel quale, fra l'altro, si legge:
"Non vogliamo essere gli aguzzini dei palestinesi. Non obbediremo più agli ordini illegali (...)
Noi, ufficiali e soldati combattenti di riserva di Tzahal, (…) che siamo stati in servizio di riserva in tutti i territori e che abbiamo ricevuto ordini e istruzioni che non hanno niente a che fare con la sicurezza dello Stato e il cui unico obiettivo è la dominazione sul popolo palestinese.
Noi che con i nostri occhi abbiamo visto il prezzo di sangue che l'occupazione impone su entrambe le parti di questa divisione.
Noi che abbiamo sentito come gli ordini che ricevevamo stavano distruggendo tutti i valori di questo paese. Noi che abbiamo capito che il prezzo dell'occupazione è la perdita dell'immagine umana di Tzahal e la corruzione dell'intera società israeliana. Noi che sappiamo che i territori occupati non sono Israele, e che tutte le colonie sono destinate ad essere rimosse.
Noi dichiariamo che non continueremo a combattere in questa guerra per la pace delle colonie, che non continueremo a combattere oltre la linea verde per dominare, espellere, affamare e umiliare un intero popolo. Noi dichiariamo che continueremo a servire Tzahal in qualsiasi obiettivo che serva la difesa dello Stato di Israele. L'occupazione e la repressione non hanno questo obiettivo. E noi non vi parteciperemo."

(Il documento è stato sottoscritto da circa 160 riservisti)

 

NUBA DIMENTICATO
Kordofan meridionale, al centro del Sudan, sui monti Nuba, isolati dal resto del paese e del mondo, vivono comunità cristiane e musulmane. La popolazione si oppone al governo centrale sudanese che, avendo dichiarato la zona "Closed District", impedisce l'accesso alle associazioni umanitarie e il controllo da parte dell'ONU. Il genocidio da parte dell'esercito sudanese può così continuare indisturbato. E la popolazione continua a morire, oltre che per la guerra, per la fame e le malattie.

 

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Num 12 Marzo 2002 | politicadomani.it