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HANNO DETTO RIGUARDO "Chi pretende di non avere
interferenze legislative nel decidere di tali vicende [interruzione
della gravidanza n.d.r.] si fonda non sulla premessa che l'embrione
è nel suo ventre, ma che l'embrione è cosa sua. Il che
è francamente diverso. Andar oltre, a questo punto, sarebbe improprio.
L'unica conclusione consentita a chi apre un dibattito sull'art.1 è
che esso, frutto di una lunghissima maturazione storica e per decenni
indiscusso, dopo i tanti cambiamenti intervenuti (di civiltà,
di tecnologie, di scelte nuove che si devono affrontare), si trova oggi
in un contesto profondamente diverso: tanto diverso che la storia ha
ormai invertito, rispetto al suo mantenimento, l'onere della prova.
Non tocca più a chi vuole cambiarlo dimostrare le ragioni per
cui intende cambiarlo. Tocca a chi lo vuole lasciare com'è dimostrare
le ragioni attuali per cui dovrebbe restare com'è" "Tutte queste leggi non definiscono
uno statuto dell'embrione, ma si sforzano di dimostrare che esiste una
qualche forma di tutela riconosciuta dallo Stato per l'essere umano
anche nella vita prenatale. Questa tutela non si fonda tuttavia su un
diritto soggettivo alla vita, ciò che attribuirebbe il pieno
significato di "persona" all'embrione, ma su un principio
gradualista che concede tanto maggior "valore" oggettivo al
nascituro quanto più è avanzata l'epoca della gestazione" "Riguardo all'embrione umano,
la scienza ha ormai dimostrato che si tratta di un individuo che possiede
fin dalla fecondazione la propria identità. È pertanto
logicamente esigibile che tale identità venga anche giuridicamente
riconosciuta, anzitutto nel suo fondamentale diritto alla vita" "La nostra politica del diritto
è fatta di schiamazzo e recezioni: schiamazzo tra i politici
e recezioni di direttive comunitarie o internazionali. Guai a noi se
non ci fossero le direttive: tutte le leggi serie che conosco sono attuazioni
di direttive, per lo più comunitarie. Come dire che il parlamento
schiamazza e le commissioni europee lavorano. Detto ciò non c'è
che da aspettare la direttiva europea sull'embrione"
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Num 12 Marzo 2002 | politicadomani.it
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