Pubblicato su Politica Domani Num 12 - Marzo 2002

HANNO DETTO RIGUARDO
"L'embrione"

"Chi pretende di non avere interferenze legislative nel decidere di tali vicende [interruzione della gravidanza n.d.r.] si fonda non sulla premessa che l'embrione è nel suo ventre, ma che l'embrione è cosa sua. Il che è francamente diverso. Andar oltre, a questo punto, sarebbe improprio. L'unica conclusione consentita a chi apre un dibattito sull'art.1 è che esso, frutto di una lunghissima maturazione storica e per decenni indiscusso, dopo i tanti cambiamenti intervenuti (di civiltà, di tecnologie, di scelte nuove che si devono affrontare), si trova oggi in un contesto profondamente diverso: tanto diverso che la storia ha ormai invertito, rispetto al suo mantenimento, l'onere della prova. Non tocca più a chi vuole cambiarlo dimostrare le ragioni per cui intende cambiarlo. Tocca a chi lo vuole lasciare com'è dimostrare le ragioni attuali per cui dovrebbe restare com'è"
G. Amato, "I diritti dell'embrione", in Liberal, marzo 1997.

"Tutte queste leggi non definiscono uno statuto dell'embrione, ma si sforzano di dimostrare che esiste una qualche forma di tutela riconosciuta dallo Stato per l'essere umano anche nella vita prenatale. Questa tutela non si fonda tuttavia su un diritto soggettivo alla vita, ciò che attribuirebbe il pieno significato di "persona" all'embrione, ma su un principio gradualista che concede tanto maggior "valore" oggettivo al nascituro quanto più è avanzata l'epoca della gestazione"
A. Bompiani, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.

"Riguardo all'embrione umano, la scienza ha ormai dimostrato che si tratta di un individuo che possiede fin dalla fecondazione la propria identità. È pertanto logicamente esigibile che tale identità venga anche giuridicamente riconosciuta, anzitutto nel suo fondamentale diritto alla vita"
Giovanni Paolo II.

"La nostra politica del diritto è fatta di schiamazzo e recezioni: schiamazzo tra i politici e recezioni di direttive comunitarie o internazionali. Guai a noi se non ci fossero le direttive: tutte le leggi serie che conosco sono attuazioni di direttive, per lo più comunitarie. Come dire che il parlamento schiamazza e le commissioni europee lavorano. Detto ciò non c'è che da aspettare la direttiva europea sull'embrione"
Luigi Lombardi Vallauri, docente di Filosofia del Diritto, Università Cattolica di Milano.

 

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Num 12 Marzo 2002 | politicadomani.it