Pubblicato su Politica Domani Num 10 - Gennaio 2002

Violazione dei Diritti Umani in America Latina
I VOLTI DELLE OMBRE
La repressione dei militari golpisti all'origine della scomparsa di migliaia di persone

Maria Cristina Conti

L'11 settembre verrà d'ora in poi ricordato da tutti per il massacro di civili alle Twin Towers di New York e sui voli di linea schiantatisi sui luoghi simbolo degli Stati Uniti, le torri e il Pentagono; in altri luoghi la data verrà ricordata come l'inizio di una nuova guerra, la prima grande guerra del ventunesimo secolo, una guerra che fa tanto scalpore perché a condurla sono gli Stati Uniti. In questa data ricorre però anche un altro anniversario che nessuno o quasi ricorda: il golpe militare in Cile.Era l'11 settembre del 1973 quando con un colpo di stato militare i conservatori rovesciarono il governo legittimo di Salvador Allende che morì sotto i bombardamenti che distrussero il palazzo presidenziale senza mai lasciare il suo posto perché lì l'aveva messo il popolo. In questa data inizia l'incubo di migliaia di persone attualmente scomparse, l'incubo di coloro che lottarono per combattere la dittatura, di quelli che li conoscevano o erano solo sospettati di conoscerli. I generali al potere affidarono alla polizia politica il compito di eliminare l'opposizione con qualsiasi mezzo. Iniziò così il periodo del terrore durante il quale arresti, sequestri, persecuzioni, torture, detenzioni forzate, esecuzioni di massa, esili divennero mezzi comuni di soppressione dell'opposizione. In quel periodo ci furono migliaia di "Desaparecidos" (scomparsi), parliamo di uomini, donne, ragazzi e anche bambini. Le ragazze e le donne che al momento dell'arresto erano in gravidanza furono costrette ad abortire; altre abortirono per le percosse e le violenze; quelle che diedero alla luce i loro bambini se li videro togliere dai militari del regime, perché fossero affidati a famiglie più "rispettabili" che sicuramente sarebbero state in grado di dar loro un'educazione migliore. Così oggi migliaia di nonni e nonne fanno appello alle organizzazioni internazionali perché li aiutino a ritrovare i loro nipoti e perché si faccia giustizia per i loro figli, mariti, parenti scomparsi durante il regime. Migliaia di persone che ormai sono solo un nome di una lista interminabile e un volto sorridente su una fotografia, persone che prima di morire hanno dovuto sopportare atroci torture e infami umiliazioni inflitte alle loro persone e alle loro anime.
Il generale Pinochet, la cui dittatura in Cile terminò nel 1988, quando egli stesso indisse un referendum per essere riconfermarto al potere, ma dal quale uscì sconfitto, coprì - con il tacito assenso degli Stati Uniti che mai condannarono i fatti e le azioni della polizia politica tanto che fu uno dei promotori dell' "azione Condor" il cui scopo era quello di creare una rete di collaborazioni tra le varie dittature latino-americane per reprimere le opposizioni. Gli Stati Uniti quindi erano a conoscenza degli orrori che avvenivano nelle carceri e nei campi di concentramento clandestini del Cile, dell'Argentina, del Brasile, del Paraguay, dell'Uruguay, del Perù e solo pochi anni fa sono stati ritrovati e resi pubblici i fascicoli che dimostrano come la CIA, con il consenso del Presidente Nixon e del Segretario di Stato Henry Kissinger, abbia collaborato alla formazione e all'addestramento degli eserciti latino-americani.
Oggi i Desaparecidos continuano a gridare il loro dolore attraverso la voce di coloro che sono sopravvissuti o, meglio, che sono rimasti e che non vogliono dimenticarli lottando per questo a fianco delle organizzazioni internazionali perché giustizia venga fatta e i responsabili siano giudicati.

 

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Num 10 Gennaio 2002 | politicadomani.it