Primarie a Marano
Un voto libero e consapevole
Rompere il muro dell’antipolitica fa paura a chi vorrebbe “un uomo solo al comando”
di Claudio Eusebio | Jan 2013
Anche a Marano si sono svolte il 25 novembre e il 2 dicembre 2012 le primarie per designare il candidato premier della coalizione “Italia bene comune” alle elezioni politiche del 2013.
La partecipazione delle cittadine e dei cittadini è stata gentile, festosa, attiva. Quando nei seggi elettorali allestiti dai volontari presso le sedi di API, IDV, PD e SEL c’era un po’ di fila tutto si svolgeva allegramente, si rideva e si conversava di politica senza alcuna contrapposizione tra i sostenitori dei cinque candidati. Era chiaro a tutti i partecipanti che si stava concorrendo a cambiare il Paese, insieme.
Rispetto alle precedenti primarie, quelle del 2009 per l’elezione del Segretario nazionale, la partecipazione si è ridotta circa della metà, com’è avvenuto in tutta la provincia di Napoli e in Campania. Tuttavia, va ricordato che in quell’occasione si votava anche per il Segretario re-gionale della Campania e nelle liste a sostegno delle candidature c’erano molti esponenti locali che avevano mobilitato, ovviamente, sostenitori in più. Allora, i soliti detrattori si erano lamentati dell’intervento delle “truppe cammellate”, ora gli stessi, immarcescibili sostenitori del principio dell’uomo solo al comando, da una parte si fregano le mani sperando nella liquefazione del PD, dall’altra sono spaventati dalla voglia di partecipazione della cittadinanza.
In realtà le primarie si sono svolte con la partecipazione libera e motivata di centinaia di per-sone che sentivano il bisogno di farsi cittadinanza attiva e di concorrere alle scelte dei partiti di centrosinistra per le elezioni del 2013, e quando i volontari dicevano di conservare la tessera della registrazione perché sarebbe servita per fare le primarie anche in sede locale per designare la persona da candidare a sindaco, l’idea era accolta con grande favore. Tutti versavano i 2 euro di contribuzione senza alcuna difficoltà. I volontari ringraziavano gli elettori per essersi recati a votare e gli elettori ringraziavano i volontari per il loro impegno a garantire la possibilità di votare. Si respirava un’aria di gioia e di speranza: finalmente ciascuno era convinto che è possibile determinare consapevolmente un cambiamento positivo nel sistema politico italiano.
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