KfW Bankengruppe
Gli investimenti per la crescita non possono essere contabilizzati come debito pubblico. La Germania, con la KfW, lo fa. Perché non ci organizziamo per farlo anche noi?
Apr 2013
Da un articolo di Alessandro Merli, sul Sole24Ore del 24 luglio 2012, che svela in che modo la Germania tiene sotto controllo i suoi conti (“A Berlino conti leggeri grazie al veicolo KfW”).
“Quando è nata, nell'immediato Dopoguerra, si chiamava Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, la Banca della ricostruzione, e amministrava i fondi del piano Marshall. Oggi, è stata ribattezzata KfW Bankengruppe ed è uno dei primi tre gruppi bancari della Germania. Nonostante sia posseduta all'80% della Repubblica federale e al 20% dagli Stati, e svolga molti compiti normalmente appannaggio del settore pubblico, resta al di fuori del perimetro del bilancio federale. Attraverso la KfW, il Governo tedesco canalizza tutta una serie di operazioni che altrove figurerebbero nei conti dello Stato per cifre ingenti. […] sotto il suo ombrello (ci sono) molte attività in precedenza di competenza dell'amministrazione pubblica”.
Anche agli amici tedeschi piacciono le politiche keynesiane, a patto che si tengano fuori, almeno formalmente, dai conti pubblici, osserva il giornalista.
Fra le attività finanziate dalla KfW Bankengruppe ci sono quelle riguardanti la protezione ambientale e, nel 2010, tutti i progetti relativi al piano di stimolo all'economia per favorirne il recupero dopo la brusca contrazione del 2009, che aveva sfiorato il 5%. “Il raggio di operazioni è ampio”, prosegue il giornale, e va “dalla ricostruzione del 1949, al finanziamento delle piccole e medie imprese che resta tuttora uno dei principali filoni di attività. Promozione interna viene definita nei documenti ufficiali. Negli anni ’60 è stata la volta dei finanziamenti all'export, nel decennio successivo del finanziamento delle infrastrutture per conto delle municipalità e delle altre amministrazioni locali, oltre che degli interventi nei Paesi in via di sviluppo, negli anni 90 di nuovo della ricostruzione, stavolta concentrata sull'ex Germania dell'est, dal 2000 in poi del finanziamento dell'innovazione, con un tocco "verde" soprattutto negli ultimi anni”.
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