Fare Bene Comune
Piccolo corso per futuri amministratori pubblici.
Apr 2013
Si è svolto a Giugliano in Campania (nella sede del PD - il 5, 12 e 20 aprile u.s.) un breve corso destinato a tutti coloro che hanno intenzione di cimentarsi nell’agone politico per diventare amministratori della propria città.
Non tragga in inganno la sede: non è stato né organizzato dal PD di Giugliano, né il corso era rivolto esclusivamente ai simpatizzanti di questo schieramento politico. Organizzatori e sponsor del corso sono stati Effeddì - La rete del Federalismo Democratico, “politicadomani” e l’associazione PrimaVera di Giugliano.
Il corso fa parte di una strategia di lavoro di tipo culturale e politico ampia che, partendo da Castellammare di Stabia (di cui abbiamo parlato il mese scorso su queste pagine, politicadomani n. 117, marzo 2013, pg. 13), intende estendersi lungo tutta la penisola. È una strategia difficile ma appassionante, che ha come scopo il “cambiamento” di quella politica di sprechi e di generale malgoverno che ha portato numerosi comuni al commissariamento o per dissesto finanziario o per infiltrazione mafiosa. Parte dal basso, dai giovani e dalla riaffermazioni di valori dimenticati e dalla conoscenza delle tecniche che sottendono il buon governo di una città come di una regione, di un ente come di un’azienda o di una famiglia.
C’è alla base di questa strategia la convinzione che sia assolutamente necessario far leva su qualsiasi istanza di cambiamento che venga dal territorio. Da qui la scelta di collocare proprio a Giugliano una “tre giorni” di incontri, per aiutare a crescere una comunità di giovani appartenenti a diversi movimenti: oltre ai giovani della PrimaVera vicini al PD, hanno partecipato giovani del M5S ed esponenti “laici” di altri movimenti, per esempio di area cattolica.
Certo, ancora una volta, la partecipazione si è andata via via “allentando” (man mano che le vicende politico/partitiche della città si andavano evolvendo), mentre di converso l’interesse delle tematiche diventavano maggiormente stringenti e concretamente e immediatamente applicabili. Anche la mancata partecipazione di quanti nei comuni vicini, soprattutto a Marano, sapevano del corso ma sono rimasti avviluppati nel vortice della campagna per le primarie, dimostrano quanto ci sia ancora da costruire, convincere, motivare in una terra come quella del giuglianese a nord di Napoli (la storica “Terra di lavoro”). Terra vasta, complessa e, direi, “devastata”, nella quale accanto ai grandi problemi ci sono anche enormi potenzialità e un innegabile fermento.
Ci chiediamo, con un pizzico di obiettività e anche con un po’ di delusione, se valga la pena muovere così tante energie e competenze che dai confini più a nord della penisola, fino al più profondo sud sono disposti a far parte di questa strategia, intervenendo generosamente a condividere le loro conoscenze e a portare la loro testimonianza.
La nostra risposta è consapevolmente e convintamente SI.
Perché se ritenessimo impossibile sconfiggere il morbo letale del cattivo governo - al Sud come al Nord - saremmo rassegnati a vedere in macerie questo nostro paese e a consegnare macerie alle nostre generazioni future.
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