Cinema, natura, cultura, impresa
Faito Doc Festival - Cinema documentario d’alta quota
Nella edizione 2013 sul Movimento, inteso in tutte le sue forme, il festival documentario giunge alla sua sesta edizione. Un appuntamento fra le nuvole in uno scenario da sogno pensato e organizzato come impresa culturale.
Apr 2013
Alle falde del Monte Faito, fra Vico Equense e Castellammare di Stabia, fervono i lavori per l’edizione n. 6 del Faito Doc Festival. Il tema del contest internazionale del film documentario che si svolgerà dal 21 al 25 agosto 2013 è il “movimento”.
In uno scenario da sogno, a 1200 mt a picco sul mare, saranno proiettati i documentari in gara per il festival davanti a una giuria internazionale di oltre 30 registi - che quest’anno è presieduta dal regista partenopeo Pappi Corsicato - e per il numeroso e qualificato pubblico che da anni segue e sostiene l’evento.
La partecipazione è aperta a tutti coloro che del movimento hanno fatto l’oggetto delle loro opere. “Il Faito Doc Festival apre le porte a tutti i documentari, lunghi e corti, dai road-movie ai film più sperimentali con una chiara e ormai confermata preferenza per i film poetici, con belle scelte di testimonianze e con autori-registi sensibili nei confronti dei loro personaggi, con un punto di vista acuto e originale, ma anche dove si senta una lunga indagine o un approfondito lavoro di ricerca”, dicono così i direttori artistici del festival, Turi Finocchiaro e Nathalie Rossetti.
Perché il movimento? Perché, spiegano, il movimento va inteso “nel senso più esteso: come cambiamento di posizione di un corpo, come spostamento di un oggetto, come trasformazione o evoluzione, come movimento dei sentimenti, delle idee, dei comportamenti, ma anche come movimento musicale, politico, ideologico, scientifico, artistico o religioso…”.
Il programma è intenso di eventi. Nei cinque giorni di festival sono previste oltre 25 ore di proiezioni, laboratori per bambini, passeggiate nei boschi e concerti sotto le stelle. Un mix di attività per grandi e piccini che ha come scopo la promozione del cinema e della bellezza in un contesto naturale e paesaggistico unico.
“L’idea del Faito Doc Festival è nata da due grandi passioni: la passione per il cinema e la passione per la montagna. Il Monte Faito è un posto davvero speciale in un territorio drammaticamente bello ma altrettanto trascurato per una serie di motivi molto complessi”, si legge sul sito. È sempre più frequente nei cittadini la ribellione contro il degrado, una ribellione costruttiva, che trova espressione nella organizzazione di eventi, nella creazione di reti di solidarietà, nella presa in carico di impegni in politica. È il caso di Castellammare di Stabia [di cui abbiamo avuto modo di occuparci e di cui ci occuperemo ancora perché l’esempio trascini]. “Il nostro desiderio è apportare un contributo, benché minimo, alla rivalutazione di questa montagna così spettacolare. Cerchiamo di farlo producendo cultura e creando eventi che facciano conoscere il territorio a un pubblico internazionale. Il Faito Doc Festival oltre ad essere un festival di cinema di alta qualità si propone anche come vetrina, questa volta positiva, dove esibire le tante bellezze e ricchezze di questa terra.” Ecco, chiare e stringenti, le ragioni del festival.
C’è nell’evento un altro aspetto sul quale occorre riflettere, che lo rende un case study. Siamo infatti in presenza della organizzazione di una vera e propria impresa culturale, anche se circoscritta al periodo delle proiezioni del festival.
Per molti aspetti questa cinque giorni di attività è simile a tanti altri eventi che sono possibili grazie al lavoro volontario di gruppi che si adoperano sul territorio con indubbia passione. Qui c’è qualche cosa che maggiormente qualifica l’evento. Il gruppo che da anni organizza sul Monte Faito il festival documentario è fatto di persone che vengono un po’ da ogni parte: appassionate di cinema e professionisti del settore con qualifiche a livello internazionale legate fra loro da stima e amicizia costruite sulla passione comune per il cinema e l’amore per la cultura, l’arte e l’ambiente.
Ora, con l’assottigliarsi dei contributi pubblici, la necessità di recuperare risorse ha spinto i responsabili del festival a puntare sulla partecipazione della cittadinanza e degli appassionati con una vera e propria strategia d’impresa.
Esiste sul web un sito (it.ulule.com è la sezione italiana) attraverso il quale è possibile sottoporre e partecipare al finanziamento di progetti creativi e innovativi, ricevendo ricompense esclusive.
È un modo innovativo di usare la rete per diffondere e finanziare progetti che altrimenti solo pochi conoscerebbero, e di esercitare attraverso la rete quel crowd funding che è tempo che diventi un sistema abituale e diffuso di investimento di progetti, specie se ci sono legami forti con il territorio. Soprattutto quando esiste sul territorio una rete forte di contatti.
In fondo è proprio così che si sono affermate alcune delle manifestazioni culturali di maggiore successo. Basti solo pensare al Giffoni Film Festival e al Marano Ragazzi Spot Festival, di Marano di Napoli, due perle vanto dell’Italia e del nostro Sud.

Per informazioni:
www.faitodocfestival.it
info@faitodocfestival.it
Marika De Rosa (coordinamento)
+39 349 2172359
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