Pubblicato su politicadomani Num 76 - Gennaio 2008

Azione "Aratri"
Forgiare le spade in aratri e le lance in falci
Il noto pacifista Turi Vaccaro, racconta le azioni dimostrative non violente volte ad attirare l'attenzione sulla stupidità degli armamenti nucleari. Fa parte del movimento dei "Plougshares", animato da molte suore americane sabotatrici di missili. Le sue azioni sono spettacolari ma è circondato dal silenzio dei media

di Turi Vaccaro

Il 10 agosto 2005 alle 6:40 ho "disarmato" due F16, cacciabombardieri a capacità nucleare, nella base olandese di Woensdrecht, al confine con il Belgio, base tristemente nota per essere stata scelta negli anni ottanta come sede di euromissili, come la nostra Comiso in Sicilia.
Portavo con me una mazza di cinque chilogrammi, trovata ad Assisi nel novembre 2004, sul cui manico avevo raccolto numerose firme, tra cui quella di don Renzo, parroco di Celle, frazione di Caprie,Torino.
A don Renzo ho voluto dedicare quest'azione (poiché era morto tre mesi prima) compiendola il 10 agosto, san Lorenzo, appunto, oltre che il giorno dopo il sessantesimo anniversario della bomba di Nagasaki. Così mi piace anche chiamare l'azione: "Nagasaki, the day after", ispirato al famoso film.
Ho pure dedicato quest'azione al profeta Giona, così infatti si chiama la casa-comunità dove abitava Philip Berrigan, il più noto dei Ploughshares, e anche perché come il profeta Giona aspettai a lungo (16 anni) prima di realizzare l'ispirazione, o la mia "missione", come ama dire mia sorella Pina.
Con l'aiuto di "sorella mazza" ho celebrato il 25° del nostro movimento, cercando di "forgiare le spade in aratri e le lance in falci" (Isaia 2,4 e Michea 4,2-4).
I fratelli Berrigan, Philip, gesuita e padre di tre figli, morto nel 2002, e Daniel, giuseppino oltre che poeta, insieme ad altre sei persone, tra cui anche delle suore, il 9 settembre 1980 entrarono nella General Electric della città di King of Prussia, Pennsylvania, USA.
La fabbrica produce armamenti oltre che elettricità. Gli otto attivisti, "come guidati misteriosamente dall'alto" entrarono subito senza essere visti e senza conoscere bene l'area, nell'officina di produzione dei missili nucleari Mark II ed estratti i loro martelli casalinghi colpirono i coni nasali dei missili, versandovi sopra il loro sangue da biberon che avevano riempito poco prima dell'azione.
Rimasero sul posto a pregare finchè furono arrestati e tenuti in cella per lunghi mesi.
Da allora le azioni "Aratri" sono state centinaia sia in USA che in Australia ed in Europa.

Azione a Woensdrecht (NL)
Sono entrato scavalcando la rete con l'aiuto di una coperta ripiegata sul filo spinato. Dopo aver camminato pochi minuti mi sono trovato inaspettatamente di fronte all'officina dove si trovavano i due F16 pronti per la consegna dopo l'ammodernamento.
Ho qualche attimo di esitazione dopo che una macchina mi passa vicino con i fari puntati. Aprono il cancello, ma non mi vedono: mi sono nascosto appena in tempo dietro un container. L'auto si allontana. Ho il cuore in gola e per calmarmi e decidere se tornare indietro o restare, medito in posizione yoga sulla testa per alcuni minuti. Vedo allora la firma di Annekie, nostra figlia, che spicca sul manico della mazza e mi rammento delle parole di Gandhi: "Vi darò un talismano. Ogni volta che sarete in dubbio, o quando il pensiero di voi stessi si farà toppo opprimente per voi [...] richiamate alla mente la faccia dell'uomo più povero ed indifeso che possiate aver visto e chiedetevi se il passo che state per compiere possa essergli di qualche aiuto. […] Allora vedrete dissolversi ogni vostro dubbio e pensiero di voi stessi".
Presi allora il foglio di congedo illimitato provvisorio che danno anche agli obiettori come me e lo bruciai, la fiamma mi diede calore e coraggio e così, mentre decine di cani da guardia abbaiavano, imbracciata la mazza, battei ripetutamente sul vetro rinforzato di una finestra finché, a detta dell'attivista Mariette che in seguito ha visto le foto, non si formò un buco a forma di cuore.
Nell'entrare mi feci un taglio ad un dito, e imbrattai gli aerei in modo da rendere visibile al pilota il sangue delle vittime che normalmente non vede volando così in alto.
Nell'officina trovai del nastro adesivo che utilizzai per attaccare sugli aerei i disegni che mi erano stati dati da alcuni bambini di Rotterdam e dalle loro famiglie per utilizzarli in questa azione.
Nascosi o strappai alcuni documenti trovati in officina. Sotto il primo aereo cercai di colpire il sistema di aggancio delle bombe, comprese quelle atomiche, ma seppi poi che avevo messo fuori uso, insieme al suo computer, il prototipo del nuovo sistema di telecomunicazioni "Orange Jumper System" (500mila euro). Ricordo che lasciai sull'aereo un'arancia, l'unica rimastami (arancia : in inglese "orange", davvero una strana coincidenza, ignorata dal rapporto della polizia). Lasciai anche un pezzo di torta macrobiotica preparata da me e della segale germinata: cibo invece che bombe.
Intorno a me decine di arerei ed elicotteri ma volli limitarmi agli F16, per lasciare anche ad altri dopo di me qualcosa da disarmare.
Colpii ripetutamente i comandi dei due biposto e i computer di bordo dimenticando, per ignoranza, il costosissimo radar. Scrissi a terra con un blocchetto di gesso: "Ploughshares Action. Not ready for the next war" ("Azione Aratri: non pronti per la prossima Guerra") e " Nagasaki, the day after" ("Nagasaki, il giorno dopo"). Poi lasciai la pietra di gesso su di un foglio dove avevo scritto: "la pietra di Davide contro Golia". Attaccai al vetro che avevo rotto, il disegno di un bimbo, che raffigurava un mazzo di fiori, aggiungendovi la scritta:"Kadò voor de koningine" ("regalo per la Regina") e "Kees Koning leeft" (K.K.- noto pacifista olandese- vive).
Erano già passati 40 minuti, erano le 7:20, e gli operai iniziavano ad entrare e a prendere il caffè senza accorgersi di me intento a suonare il flauto. Qualcuno scese negli spogliatoi per avvisare il capo che c'era un elfo su un aereo, ma quello la prese come uno scherzo di buon mattino e continuò a sorseggiare il caffè. Diedi allora l'ultima mazzata che fece finalmente allarmare gli operai. Scesi cantando "We shall overcome" e poi "Il lupo di Gubbio" di Branduardi, con le mani alzate dopo aver consegnato i documenti.
Ancora yoga sulla testa mentre tutti si tenevano a distanza di sicurezza. Per l'occasione avevo indossato un frac per sdrammatizzare e allo stesso tempo celebrare la festa del disarmo.
Infine fui portato in gendarmeria per l'interrogatorio e poi in prigione a Breda per sei mesi, che passai in silenzio, meditando e studiando l'inferno di Dante, mangiando quasi solo frutta e scrivendo un diario.
Fuori gli amici fecero di tutto per sostenermi. Mi arrivarono circa trecento lettere e cartoline da tutto il mondo. Per quattro mesi non potei uscire di cella se non per cinque minuti al giorno per telefonare perché rifiutavo di sottopormi ai raggi x per il test obbligatorio sulla tubercolosi. Da Natale in poi potei uscire di cella dopo che il direttore venne a trovarmi.
Il 13 ottobre 2005 ci fu il processo a Breda: fu una grande festa-spettacolo. Mi diedero sei mesi più una multa di 750.000 euro (a fronte di 2 milioni e mezzo di danni. Un F16 costa 42 milioni di euro) da scontare con 12 ulteriori mesi di prigione che non estinguono il debito e che farò dopo la cassazione.
Nel febbraio 2006, al termine dei sei mesi di carcere fui espulso in Italia per la decima volta, ma ultimamente sembrano più tolleranti.

Per ora sono in appello: l'avvocato è Meindert Stelling dei "Giuristi per la Pace" che ci difende gratis, anch'egli obiettore di coscienza alle armi nucleari, e per questo cacciato dall'aeronautica militare dove lavorava come pilota.
L'iter giudiziario si presenta lungo ma Meindert è sicuro ed orgoglioso di lottare per una giusta causa.
I media olandesi hanno dato abbastanza risalto all'azione mentre in Italia molto meno.
A novembre, sempre con Meindert siamo stati assolti in appello per aver bloccato, in dieci persone, vestiti da giudici, il ministero della difesa olandese, il 4 luglio 2006, per ricordare i dieci anni dalla dichiarazione della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja che vieta l'uso e la minaccia delle armi atomiche.
Per l'occasione ci fu la visita del sindaco di Hiroshima e l'assemblea dei "Sindaci per la pace".

 

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