Pubblicato su politicadomani Num 72/73 - Set/Ott 2007

Medicina e narrativa
Premio "Ferdinando Palasciano"
Dedicato al giovane medico del risorgimento italiano, originario di Capua, che pose le basi dei principi ispiratori della Croce Rossa

 

Un concorso molto sui generis mette insieme grandi e piccoli, medici e narratori su uno dei temi forti di questi ultimi tempi: gli inevitabili intrecci fra la scienza e la fede quando ad interrogarci sulla senso della vita intervengono la malattia e la morte.
È infatti "Malattia e morte: scienza e fede" il tema di narrativa scelto per il primo premio nazionale di narrativa "Ferdinando Palasciano".
L'evento è organizzato dalla Associazione Medici Cattolici Italiani (sezione di Tivoli) in collaborazione con la Croce Rossa Italiana (Sezione Femminile del Comitato Locale di Tivoli) ed è patrocinato dalla Associazione medico-chirurgica di Tivoli e della Val d'Aniene, dalla Provincia di Roma e dalla Società Tiburtina di Storia e d'Arte.
La peculiarità del concorso sta nel fatto che vi possono partecipare cittadini italiani e stranieri, purché con racconti in lingua italiana, e che vi sono anche tre sezioni speciali dedicate a:
A. opere scritte da medici;
B. opere in dialetto tiburtino;
C. componimenti di alunni delle scuole elementari.

Saranno ammessi in concorso racconti inediti (max 6 cartelle di 2000 battute ciascuna) sul tema
"Malattia e morte: scienza e fede".

Ecco, dal bando del concorso, le condizioni per partecipare e i premi in palio:
"Il racconto vincitore sarà pubblicato sulla prestigiosa rivista letteraria "Orizzonti" (Aletti editrice). Verrà assegnato un primo premio anche per ciascuna delle tre sezioni speciali. I quattro primi premi consistono in quadri dei più importanti artisti tiburtini. All'alunno premiato sarà consegnato anche materiale promozionale e ludico della Croce Rossa Italiana. Altri premi saranno assegnati ai racconti degni di menzione, anche per ciascuna delle tre sezioni speciali. Tutti gli autori riceveranno un attestato di partecipazione. I premi devono essere ritirati personalmente o da persona designata dall'autore.
È prevista una quota di iscrizione di 20 euro per ogni sezione, in parte a copertura delle spese di segreteria e di pubblicità, e in parte a beneficio della Sezione Femminile del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana. Il pagamento deve essere effettuato tramite il seguente bonifico bancario: dott. Guido Baldinelli, Banca Popolare di Ancona, sede di Tivoli, c.c. 69218, ABI 05308, CAB 39450, indicando la causale "Premio di Narrativa AMCI".
Ogni concorrente può partecipare ad una o più sezioni. Per ogni sezione va inviata, in plico raccomandata A.R., l'opera in 5 copie anche per la sezione speciale A, e in 3 copie per le sezioni speciali B e C, entro il 10 novembre 2007 (farà fede la data del timbro postale di partenza), al seguente indirizzo: Premio A.M.C.I. 'Ferdinando Palasciano' c/o Croce Rossa Italiana - Sezione Femminile del Comitato Locale, Via G. Marconi s.n.c., 00010 Villa Adriana - Tivoli (Roma). I dattiloscritti dovranno essere anonimi. Sulla prima pagina di ogni copia si deve indicare in alto l'eventuale sezione speciale e un motto che sarà anche riportato su una busta chiusa sulla quale sarà riportata l'eventuale sezione speciale. La busta deve contenere un foglio firmato dall'autore, recante l'eventuale sezione speciale, lo stesso motto, il titolo dell'opera, le generalità, l'indirizzo e il recapito telefonico dell'autore; e la fotocopia del bonifico bancario. I medici devono indicare anche il numero di iscrizione all'Ordine. Gli alunni devono indicare la scuola elementare frequentata. Gli elaborati non verranno restituiti.
La giuria, il cui giudizio è insindacabile, è composta da insigni letterati e sarà resa nota in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà a Tivoli (Roma). I vincitori saranno tempestivamente informati circa il giorno, l'ora e il luogo della premiazione".
Segreteria del Premio: dott. Guido Baldinelli 3288321872; prof.ssa Maria Giulia Presciutti 320701878.

 

Carta d'identità
Ferdinando Palasciano

Durante i moti di Messina del 1848 un medico chirurgo di Capua, Ferdinando Palasciano, giovane ufficiale dell'esercito borbonico, avvertì il dovere morale di prestare le sue cure anche ai feriti nemici nonostante l'ordine tassativo dato dal generale Filangieri di non curare i ribelli siciliani.
Ciò gli valse la minaccia di essere passato per le armi ma, per intercessione di Re Ferdinando, suo amico ed sostenitore, la condanna venne trasformata in un anno di carcere da scontare a Reggio Calabria.
Anche durante la reclusione Palasciano continuò ad assistere i feriti napoletani che i battelli portavano da Messina. Dopo la scarcerazione si interessò ancora ai problemi di sanità militare, lottando con energia affinché venisse riconosciuta la neutralità dei feriti in guerra.
Caduta la monarchia borbonica, Palasciano poté esporre liberamente le sue idee e, in occasione del Congresso Internazionale dell'Accademia Pontaniana, svoltosi a Napoli nell'aprile del 1861, affermò: "Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero rispettivamente quello dell'aumento illimitato del personale sanitario durante tutto il tempo della guerra". Con questo discorso, che ebbe una vasta eco in tutta Europa e che, tre anni più tardi, sarà alla base della Convenzione di Ginevra, Palasciano proclamò, per la prima volta, uno e forse il più importante dei principi fondamentali della Croce Rossa.

[Fonte: sito web della CRI]

 

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