Pubblicato su politicadomani Num 69 - Maggio 2007

OMC/WTO
Come funziona l'Organizzazione Mondiale del Commercio

 

GLI OBIETTIVI
Gli scopi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC/WTO), come risulta dall'art. II dell'accordo di Marrakech, consistono nel:
- favorire gli accordi commerciali multilaterali, perseguirne gli obiettivi e fare da quadro di riferimento per l'attuazione, l'amministrazione e il funzionamento degli stessi;
- fornire un contesto nel cui ambito si possono svolgere negoziati tra i suoi membri per quanto riguarda le loro relazioni commerciali multilaterali nei settori contemplati dagli accordi. Il WTO fa anche da ambito per ulteriori negoziati tra gli Stati membri e da contesto per l'applicazione dei risultati di tali negoziati, secondo modalità decise da una Conferenza dei ministri;
- amministrare l'intesa sulle norme e sulle procedure che disciplinano la risoluzione delle controversie;
- cooperare con il Fondo Monetario Internazionale, con la Banca mondiale, e con le agenzie ad essa affiliate, per determinare e coordinare le politiche economiche a livello globale.
Si tratta, quindi di un forum negoziale per la discussione sulla normativa del commercio internazionale (nuova ed esistente) e di un organismo arbitrale per la risoluzione delle dispute internazionali sul commercio.

LE DECISIONI
Molte delle decisioni dell'OMC/WTO (come, ad esempio, l'adozione degli accordi o la loro revisione) sono prese secondo il meccanismo del consenso: una decisione può essere presa anche senza l'unanimità, ma nessuno dei paesi membri deve considerarla talmente inaccettabile da obiettarla. Il vantaggio dell'adozione delle decisioni sulla base del consenso sta nel fatto che così si incoraggiano gli sforzi tesi a proporre ed adottare decisioni che siano le più largamente condivisibili e condivise. Gli svantaggi stanno invece nell'allungamento dei tempi e nel numero dei round negoziali necessari a raggiungere il consenso, a cui va aggiunto l'uso di un linguaggio ambiguo nella stesura dei punti controversi nelle decisioni; un'ambiguità che pesa sulla successiva interpretazione degli stessi.

IL POTERE
Come organismo per la risoluzione delle dispute internazionali, il WTO non ha un effettivo e significativo potere: se un paese membro non si conforma ad una delle sue decisioni, l'organismo ha solo la possibilità di autorizzare "misure ritorsive" da parte del paese che si ritiene danneggiato, ma non può adottarne di sue. E quindi, i paesi ad economia più sviluppata e solida possono di fatto ignorare i reclami dei paesi economicamente più deboli: questi ultimi infatti non hanno i mezzi per porre in atto misure ritorsive realmente efficaci contro un paese molto più forte, per obbligarlo a cambiare le proprie politiche. Un esempio di questa situazione si ha nella controversia DS267 che ha dichiarato illegali i sussidi statunitensi alla produzione del cotone (311 pagine di dibattito e considerazioni approdate a nulla).
Inoltre, la complessità del diritto del WTO costituisce una sfida per i paesi in via di sviluppo e, in particolar modo, per i paesi in assoluto meno sviluppati i quali non hanno in genere le risorse per acquisire l'expertise in materia. Una carenza per ovviare alla quale, nel 2001, è stato creato un "Centro consultivo sul diritto del WTO".

LA STRUTTURA
L'OMC/WTO è organizzato in:
- una Conferenza dei Ministri - composta da rappresentanti degli Stati membri - che si riunisce almeno una volta ogni due anni, svolge le funzioni dell'organismo e prende le decisioni relative a tutti gli aspetti previsti negli accordi commerciali multilaterali sottoscritti;
- un Consiglio Generale - composto anch'esso dai rappresentanti degli Stati membri - il quale, negli intervalli tra una riunione e l'altra della Conferenza dei Ministri, esercita le funzioni proprie di quest'ultima. Il Consiglio Generale si riunisce, inoltre, per dirimere le controversie internazionali ed esaminare le politiche commerciali;
- un Consiglio per gli scambi di merci (GATT 1994), che sovrintende al funzionamento degli accordi commerciali multilaterali relativi allo scambio di merci;
- un Consiglio per gli scambi di servizi (GATS), che sovrintende al funzionamento dell'accordo generale sugli scambi di servizi;
- un Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS).
I tre Consigli operano sotto l'indirizzo del Consiglio Generale; svolgono le funzioni ad essi attribuite dai rispettivi accordi (GATT, GATS e TRIPS) e dal Consiglio Generale; si riuniscono ogni volta che è necessario; la partecipazione ai Consigli è aperta ai rappresentanti dei Paesi membri.
C'è poi tutta una serie di comitati specifici (il "comitato commercio e sviluppo", il "comitato restrizioni per motivi di bilancia dei pagamenti" e il "comitato bilancio, finanze e amministrazione"), per l'esercizio di specifiche funzioni attribuite loro dall'accordo istitutivo dell'OMC, dagli accordi commerciali multilaterali, ed eventualmente anche dal Consiglio Generale.
C'è infine un Segretariato, diretto da un Direttore Generale.

IL DIRETTORE GENERALE
È suo l'ufficio più importante. È responsabile della supervisione delle funzioni amministrative in seno all'organizzazione. Poiché, però, le decisioni politiche sono prese dai rappresentanti degli Stati membri (tramite le Conferenze ministeriali e il Consiglio Generale), il suo potere dipende molto dal suo profilo. In effetti, se dispone di un importante capitale politico (come è per esempio per l'attuale Direttore Generale, Pascal Lamy, francese, a capo del WTO dal 1° settembre 2005) può giocare un ruolo molto attivo. Può in effetti cercare di spingere gli Stati membri verso un accordo con più mezzi: con la diplomazia informale; aumentando la pressione sui negoziatori attraverso, per esempio, l'utilizzo dei media; con la proposizione di un progetto di accordo. Con l'organizzazione delle conferenze ministeriali e degli incontri a Ginevra può anche influenzare fortemente le negoziazioni: per esempio, fissando dei termini per produrre gli accordi può influenzare il loro successo oppure decidendone il formato può influenzare il livello di partecipazione dei vari membri.

La serie storica dei Round
L'elenco dei negoziati tenutisi nel corso degli anni e che ha portato alla creazione del WTO è il seguente:

Negoziato

Sede

Argomenti

Anni

Paesi

Geneva Round

Ginevra

Entrata in vigore del GATT, riduzione delle tariffe

1948

23

Annecy Round

Torquay Round

Annecy

Torquay

Riduzione delle tariffe

1949

1951

13

38

Fourth Round

Ginevra

Riduzione delle tariffe, definizione delle future strategie del GATT verso i Paesi in via di sviluppo (partecipanti all'accordo)

1956

26

Dillon Round

Ginevra

Riduzione delle tariffe

1960/61

26

Kennedy Round

Ginevra

Riduzione delle tariffe (per la prima volta si tratta di una riduzione generalizzata delle tariffe e non, come in precedenza di riduzioni per specifici prodotti) e misure anti-dumping (le misure adottate furono respinte dal Congresso degli Stati Uniti)

1964/67

62

Tokyo Round

Tokyo

Ginevra

Riduzione delle barriere non tariffarie al commercio, riduzione delle tariffe sui beni manifatturieri; miglioramento ed estensione del sistema GATT

1973/79

102

Uruguay Round

Punta del Este

Ginevra

Marrakech

Creazione del WTO; riduzione delle tariffe, dei sussidi e delle sovvenzioni all'esportazione e di altri ostacoli all'esportazione in un libero mercato; accordi sui servizi e per il rafforzamento della proprietà intellettuale; regolazione delle dispute internazionali nei settori agricolo e tessile

1986/94

123

 

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